Vittorio Sgarbi: una bella pagina dedicata a Piero Guccione, su “Io Donna” del Corriere della Sera.
C’è una bella e interessante recensione di Vittorio Sgarbi su “Io Donna” del Corriere della Sera del 30 novembre scorso. Si occupa della mostra-omaggio a Piero Guccione alla Nuvola di Fuksas di Roma, in occasione della rassegna “Roma Arte in Nuvola”, la grande Fiera Internazionale d’Arte moderna e contemporanea. Un testo- quello di Sgarbi- di grande considerazione intorno alla pittura del nostro caro Maestro Guccione. Descrive i quadri presenti, quasi tutti dedicati alla città di Roma, negli anni appunto della sua permanenza e vita artistica nella capitale d’Italia. Scrive Sgarbi: “Guccione crebbe e indicò la sua visione assoluta, di pura luce, ai confini del mondo, fino a diventare uno dei più distinti artisti italiani, e senza mai concedere nulla alle mode, alle tendenze prevalenti, alle ricerche sperimentali”. E procedendo nelle considerazioni Sgarbi fissa il ritorno a Scicli, dove si “raccolsero suoi coetanei, e anche più giovani, con diverse sensibilità, ma la stessa ansia di assoluto”. Cita poi i nomi di questi artisti a noi familiari, che con il cosiddetto “Gruppo di Scicli” , ma da Sgarbi chiamato “Scuola di Scicli”, sperimenta i nuovi riferimenti, che erano Bacon, Balthus e Giacometti, per una pittura di immagine. E tra Sicilia e Roma la ricerca di una strada che proprio in Sicilia, a Scicli e guardando al mare di Sampieri, individua “per restituire il peso alle cose e, ad un tempo, riuscire a cantare la meraviglia di quegli spazi”, come scrive Piero Guccione a proposito delle “Linee del mare e della terra”. E Sgarbi cita i “Paesaggi appaganti, sconfinati, rarefatti” chiudendo poi il testo con i riferimenti ai d’après e quindi “l’omaggio ai grandi maestri, da Michelangelo a Friedrich, a Caravaggio”.