Riaprire il “Busacca” per l’emergenza coronavirus: pronto a rientrare e dare una mano. Lettera del dott. Giovanni Pellegrino.
“La pandemia da coronavirus ha messo in ginocchio oggi un sistema sanitario che fino a ieri l’Italia si vantava di essere tra i migliori al mondo.Come si suol dire fino a quando tutto gira nella normalità, allora non ci sono problemi; ma la nostra politica sulla sanità ha determinato con leggi, sentenze, decreti, tagli che oggi, con questa calamità, evidenziano una situazione sanitaria quasi al collasso.
La chiusura di ospedali considerati piccoli, come il nostro ospedale Busacca, la chiusura delle Divisioni e Servizi trasferiti all’ospedale di Modica, compreso il Pronto Soccorso, dovevano servire a potenziare e migliorare l’assistenza. Tutti sanno, e tanti hanno sofferto, le lunghe attese per essere controllati e stabilizzati al pronto soccorso modicano.
Il numero chiuso alle facoltà di Medicina e Specializzazioni e nelle branche sanitarie (infermieri): ora si cercano medici anche in pensione, infermieri, medici che ci vengono ad aiutare dalla Cina e dall’Albania;e non si trovano mascherine, non si trovano respiratori.
Oggi questo invisibile, altamente virulento virus, che ha una particolare localizzazione per le vie respiratorie, in particolare negli interstizi dei polmoni, determina una gravissima insufficienza respiratoria, per cui se il paziente non viene immediatamente intubato, rischia la vita. Ecco quindi che oggi in prima linea sono i reparti di rianimazione, di malattie infettive, dei laboratori, che però hanno un’alta mortalità fra medici, infermieri e personale ausiliario…
Questa volta sono d’accordo con la proposta sensata del deputato Orazio Ragusa per la riapertura di un padiglione all’Ospedale Busacca per tutti coloro in “quarantena” o che hanno manifestazioni e sintomi lievi della malattia, si eviterebbero intasamenti a domicilio in particolare cittadini con abitazioni molto ristrette e famiglie numerose.
Sono d’accordo con l’infermiere Claudio Trovato, mio allievo, e oggi responsabile regionale del Nursind (infermieri). Per Trovato riaprire un padiglione per questi bisognosi potrebbe essere occasione per riaprire il Busacca a divisioni e servizi.
Sono d’accordo con Carmelo Vanasia, con la sua arringa, battagliero e legato all’Ospedale Busacca tanto è vero che per la riapertura di un padiglione si è messo in contatto con l’assessore regionale alla sanità, Razza.
Qualora si verificasse la apertura di un padiglione per l’assistenza ai bisognosi (non dimentichiamo che al nord si sono allestiti ospedali da campo in pochissimi giorni) sarò il primo per la mia trentennale esperienza di anestesista rianimatore a dare una mano nell’assistenza di questi pazienti. Credo che i miei colleghi e bravissime infermiere dell’ex servizio di anestesia del Busacca sarebbero disponibili a collaborare. Naturalmente l’azienda ospedaliera dovrebbe fornire mezzi, farmaci e tutto quello necessario per l’assistenza a queste persone. Mi affido all’interessamento del nostro Sindaco che in questa grave situazione si sta impegnando in modo veramente eccezionale, ma principalmente al dott. Aliquò direttore dell’azienda ospedaliera.”
Dott. Giovanni Pellegrino