Quando la cultura e la promozione passano (o dovrebbero passare) dal decoro, dall'efficienza e dalla salvaguardia della bellezza rintracciabile, non solo nel salotto cittadino del centro storico di Scicli, ma anche nelle periferie e nelle borgate. Il caso Playa Grande.
Qualche mese fa abbiamo incontrato alcuni residenti della frazione di Playa Grande che vivono tutto l’anno nella splendida borgata marina del nostro Comune.
I cittadini lamentano carenze strutturali e la mancanza di ordinaria amministrazione che da sempre affliggono la borgata sciclitana alle porte della rinomata e patinata Marina di Ragusa, e a poca distanza dal gioiellino locale, Donnalucata, da sempre, tra le borgate, la più attenzionata, o almeno così dovrebbe essere, non foss’altro perché la più densamente popolata anche durante l’inverno. Sbaglia chi crede che l'attrattiva di un territorio passi per la realizzazione di stabilimenti balneari e di chalet lungo le bellissime spiagge (in aggiunta a quelli già esistenti che sono più che sufficienti a garantire questo tipo di offerta) e, ovviamente, finalizzati al "rilancio turistico" del tanto decantato "nostro territorio", senza pensare che, un territorio naturalmente bello, o quantomeno che possiede ancora degli angoli di bellezza, non solo urbani ma anche lungo la costa, non va arricchito con discutibili progetti di rilancio, quanto monitorato e preservato, nonché curato 365 giorni all'anno.
Si crede, ed è un grave sbaglio, che l'attenzione alle borgate debba essere solo stagionale e magari finalizzata ad "impressionare" il turista. E tuttavia nell'attuale periodo storico il turismo di massa, pur conservando delle sacche di utenza interessate a "quello che c'è a Rimini o a Ibiza", è di sicuro più orientato alla riscoperta di posti di interesse storico e paesaggistico che possiedono ancora un aspetto incontaminato, per cui ostinarsi ad inseguire chimere consumistiche è decisamente anacronistico.
Un preambolo necessario, questo, a porre l'attenzione a quanto ci è stato esposto dai residenti di Playa i quali, è bene ricordarlo, pagano i tributi al Comune di Scicli, come tutti i proprietari di immobili nel territorio e che si sentono, vista l'indifferenza amministrativa, cittadini di serie B.
La cura della Borgata è assicurata dall’associazione Playa Grande, composta da cittadini che autotassandosi cercano ammirevolmente di sopperire alla mancanza di interventi pubblici per il decoro e la pulizia. Ma non tutto può essere demandato all’intervento prezioso e volontario di liberi cittadini e associazioni, in quanto esistono interventi necessari dei quali i residenti non possono occuparsi, per costi e competenze specifiche pubbliche.
È il caso di una rete idrica obsoleta e danneggiata con falle che comportano uno spreco intollerabile di acqua pubblica e di cui si impone il rifacimento; e di una rete fognaria che deve essere allacciata alla conduttura principale che termina alle porte della frazione. È il caso delle strade interne, logore e piene di buche, cui l’associazione ha recentemente cercato di porre un minimo rimedio a proprie spese.
Tra le opere più urgenti ci sarebbe il ripristino del tratto terminale del lungomare, sul lato orientale verso Donnalucata, il cui crollo, cominciato già alla fine degli anni ’70 e via via ampliatosi negli anni seguenti, ha portato all’interdizione del transito pedonale. Occorrerebbe dunque, mettere in sicurezza il tratto crollato, da realizzarsi o con un ripristino della situazione originale o con un più economico spostamento del piano di calpestio di un paio di metri a monte, sul terreno contiguo di proprietà privata, incolto e abbandonato.
Usufruire della spiaggia è difficoltoso in quanto, a differenza delle altre borgate, a Playa manca un parcheggio pubblico, e quindi chi va al mare usando l’auto, è costretto a parcheggiare lungo la provinciale. Nonostante siano previsti 3 stalli di sosta per disabili in 3 viali limitrofi al lungomare, manca una rampa di accesso alla spiaggia per persone a mobilità ridotta. I pali in cemento per la rete elettrica sono fortemente deteriorati dal tempo, e devono essere immediatamente sostituiti, anche per una questione di sicurezza. E’ anche necessario estendere anche a Playa il sistema pubblico di videosorveglianza, come è già installato negli accessi a Scicli e nelle altre borgate.
A Playa Grande raramente le strade vengono spazzate e ripulite dai rifiuti, sul lungomare mancano i cestini, e i residenti lamentano la sporcizia del boschetto di acacie presente sull'area demaniale contigua al lungomare. Si presenta oggi inaccessibile per la presenza di alberi secchi, instabili o piegati e insicuro a causa di frequentazioni poco raccomandabili, nonché ricettacolo di sporcizia.
Un finanziamento pluriennale per sostituire le essenze vegetali non autoctone e invasive con essenze mediterranee rappresenterebbe il punto chiave di un progetto pilota di ripristino ambientale forse unico in tutta la Sicilia, e in continuità con la contigua alla riserva del fiume Irminio.
Oltre al finanziamento di progetti legati alla sostenibilità (uno per tutti la pista ciclabile da Playa fino a Sampieri, che sia parte del più ampio progetto della ciclabile per tutta la fascia costiera provinciale) e non ancora realizzati, sono necessari servizi pur minimi e che tuttavia sono ancora assenti (pedane accesso diversamente abili, docce, bambinopoli, aree dog-friendly, ecc.), e sono dovuti ai cittadini, per tutto l'anno, nonché alla bellezza di questi luoghi tutti.
Queste considerazioni valgono anche per le altre borgate Marinare, “affidate” di fatto alle sole cure e attenzioni delle associazioni di volontari (Donnalucata, Cava d’aliga, Bruca, sampieri), peraltro senza alcun ritorno in termini di riduzione dei tributi comunali (vedi regolamento sul baratto amministrativo esistente ma applicato?).
Il partito Democratico di Scicli chiede all’Amministrazione Comunale Giannone di inserire nel Piano Urbanistico Comunale (PUC) così come nel Piano Utilizzo Demanio Marittimo (PUDM) interventi straordinari (progetti esecutivi e finanziamenti ben individuati) per le borgate tutte, senza dimenticare che Playa Grande fa parte di Scicli, perché la bellezza dei luoghi di Montalbano si estende da Punta Secca fino alle calette di Ciriga, e nel mezzo ci sono 20 km di cosa sciclitana
Quindi se come territorio aspiriamo alla bandiera Blu (Ragusa e Pozzallo lo sono già da anni) mentre Scicli e Modica no, forse è il caso di investire più in qualità dei servizi pubblici e spiagge libere e democratiche per tutti, piuttosto che di privatizzare tratti di spiaggia già ampiamente sfruttati.
Il Partito Democratico di Scicli