Padre Sortino e la Parrocchia, comunità aperta: lettera della Comunità dei Focolari di Scicli.
L’esperienza della vita nella Parrocchia di Fatima, condivisa con tanti e sin dalla più tenera età, ha segnato fortemente il modo di crescere, di pensare e di agire in relazione con gli altri, con tutti e senza alcuna distinzione di livello sociale.
Di questo, e particolarmente oggi, non possiamo che dire e ridire il nostro grazie a Padre Sortino, Parroco della Chiesa dedicata alla Madonna di Fatima.
Negli anni ’60 la Chiesa di Fatima, con le abitazioni dei parrocchiani, era l’ultimo spuntone dell’abitato di Scicli, un po’ distante dal Villaggio Jungi raggiungibile attraverso una stradella non asfaltata.
La Chiesa era il punto di convergenza di ragazzi e ragazze, giovani ed anche di persone mature come anche di anziani (secondo il metro d’età allora applicabile).
E lo era sia per le funzioni religiose ed il catechismo come anche per i giochi, le attività teatrali, musicali e cinematografiche che si svolgevano nel Salone di Fatima.
Ma tutto questo non era fuori da qualcosa che Giuseppe Sortino aveva incontrato e che lo aveva incantato.
Nell’anno 1964 vennero ospitate nella Parrocchia di Fatima, per un’attività Missionaria di diffusione del Vangelo, delle Focolarine provenienti da Siracusa, dove era arrivato in Sicilia il primo Focolare.
L’incontro di Padre Sortino con il Movimento dei Focolari e con l’Ideale dell’Unità segnò la sua vita e, di conseguenza, quella della Parrocchia e di quante e quanti via via vi hanno aderito.
Fu questo tempo a segnare l’adesione della Parrocchia di Fatima al Movimento Parrocchie Nuove, un ramo del più articolato Movimento dei Focolari, fondato da Chiara Lubich.
Ed in questo approccio con l’Ideale dell’Unità, Padre Sortino e la sua Parrocchia si ritrovarono insieme, nella condivisione e nella pratica, con la Parrocchia del SS. Salvatore guidata da Padre Di Pietro e con la Parrocchia di Santa Caterina da Siena guidata da Padre Francesco Ammatuna.
Anni straordinari di condivisione nel vivere il Vangelo e nel raccontare le esperienze di vita vissuta, insieme alla condivisione di giochi, di teatro e di complessini musicali.
Ma anche straordinari per l’apertura, non solo a Parrocchie del territorio del sud est siciliano, ma anche a momenti di incontro e di condivisione di vita con giovani e persone di tutti i Continenti in cui si era diffuso l’Ideale dell’Unità e, quindi, del Mondo Unito.
Insomma un’attività dinamica e continua da un lato, ma anche profonda e ricca nell’anima rivolta a Dio Amore, unico Ideale della vita.
Questo il dono ricevuto da Padre Sortino, di cui tanti possiamo essere testimoni e che ha tracciato in ogni cuore il percorso della vita, sia personale che comunitaria.
Cosa ci lascia dentro e cosa ci suggerisce oggi Padre Sortino nel momento finale della vita terrena ed in quello inziale del suo percorso celeste?
Volendo trarre dalla condivisione dell’Ideale evangelico, ma anche dalla sua dedizione a Maria, sembrerebbe echeggiare nell’anima la conclusione di un breve scritto di Chiara Lubich: “Bella Maria! Di lei mai abbastanza si dirà”.
La Comunità dei Focolari di Scicli