NEL CIELO DI DONNALUCATA: la cometa Tsuchinshan – Atlas
La cometa nel cielo di Torino, nel cielo del Salento, nel cielo di Modica e persino in quello di Sampieri. L’abbiamo vista con immagini riprese in vari paesaggi, considerato che, trovandosi ancora vicina al Sole, è apparsa all’alba o subito dopo il tramonto. Ricordiamo la cometa di Halley, la Hale Bopp. A dimostrazione del fatto che oggi tutto va complicato sul pianeta Terra, e che l’uomo vuole complicare anche quanto avviene in cielo, ecco la cometa Tsuchinshan – Atlas (C 2023 A 3). Indicata solo come cometa del secolo, tale nome da una parte la rende spersonalizzata e dall’altra impegna quanto avverrà in cielo nei prossimi 76 anni. Vogliamo ricordare semplicemente che le comete sono corpi celesti di piccole dimensioni (dell’ordine del chilometro) che, usciti dalla Nube di Oort, vagano nello spazio lontanissimi dal Sole, per cui consistono in materiale ghiacciato. Quando e se passano nelle vicinanze della nostra stella, ma si tratta di milioni di Km, la radiazione solare fa staccare tante particelle ghiacciate dando luogo alla coda (da qui il nome cometa). La bellezza e la notorietà di una cometa consiste nella lunghezza e luminosità della scia che si lascia dietro, ossia nella quantità di materiale perduto a suo discapito. Non finisce qua. C’è chi ipotizza che nel lontano passato, miliardi di anni fa, del materiale cometario sia caduto sul pianeta Terra portando i costituenti dei primi amminoacidi, che sono i mattoni delle molecole organiche. Avrebbero trovato l’ambiente adatto, principalmente acqua e la giusta temperatura data la distanza dal Sole, avviando l’evoluzione verso forme più complesse. Si tratta, ovviamente, di un’ipotesi che nulla ha a che vedere con quanto descritto nella Bibbia, ha a che vedere con la libertà di pensiero. La cometa in oggetto tornerà ad essere visibile dal nostro pianeta tra 80 mila anni: chi vivrà …
Franco Ragazzo.