L’ORA PIU’ BUIA di Marco Causarano
Scicli, il 12 febbraio scorso (fonte pagina fb delComune di Scicli) contava solo 8 positivi, dato fra il migliori in provincia.
Il 2 marzo il dato portava a 34 positivi, che diventavano rapidamente 54 il giorno dopo e 66 il 9 marzo. Si chiudono le scuole di ogni ordine e grado, ma si arriva a 102 contagiata il 12 marzo, 123 il 15 marzo (è il giorno in cui la Città viene dichiarata zona rossa), e poi 142, 143, 158 (siamo al 25 marzo), fino ad arrivare ai 192 positivi del 28 marzo! I numeri, insomma, non lasciano spazio all’interpretazione: indubbiamente stiamo attraversando il momento più critico da quando questa pandemia è stata conosciuta sul finire del mese di febbraio 2020. Se solo pensiamo che, un anno fa di questi tempi ci allarmavamo perché vi era un solo positivo nel nostro territorio, adesso il confronto non regge. Ci apprestiamo a concludere i primi quindici giorni in zona rossa, ovvero quell’arco di tempo che, come abbiamo imparato dai virologi in questo triste anno, serve a mostrare se un lock down sta portando i risultati attesi e invece gli esiti sono impietosi: la curva non accenna a diminuire, anzi sale!
Nella migliore delle ipotesi attendiamo che il Presidente della Regione proroghi la chiusura sino a Pasqua, quando la zona rossa sarà per tutta Italia. Segno che abbiamo sprecato quest’arco di tempo. Eppure sono state imposte delle restrizioni a tutti noi; delle categorie di cittadini stanno soffrendo più di altre le restrizioni (studenti, genitori, parrucchieri, estetisti, commercianti). L’altra evidenza, allora, è che le misure adottate, sin’ora, non si sono rivelate adeguate.
La stessa, mesta, consuetudine delle comunicazioni del Sindaco Giannone alla città, sabato scorso ha mostrato tutto il proprio imbarazzo dinanzi agli eventi che ci hanno sopraffatto e che hanno mostrato in maniera plastica come un’Amministrazione locale, dinanzi a questi eventi, risulta inerme. A poco è servito aver spostato il rito dell’intervista condotta dal fido addetto stampa nei locali dei Vigili Urbani, forse per voler rappresentare l’immagine di un pugno di ferro che, a ben guardare in giro, non viene percepito come tale. Anzi, sulle chat di watthapp degli sciclitani è tornato a girare il melodramma del primo cittadino che parla dagli altoparlanti delle auto comunali. La moral suasion, si è rivelata inefficace. La minaccia di sanzioni non accompagnata da provvedimenti reali altrettanto. La chiusura parziale consente a tanti (troppo) di rimanere in giro.
Che fare? Come ne usciamo? Ciò che è certo è che non si può rimanere in balia degli eventi ed attendere che passi la tempesta, con lo spauracchio che, intanto, ci scappi il morto. Cosa che, per altro, è già avvenuta.
Probabilmente serve un’escalation nell’azione di repressione al virus, servono gli interventi dell’Amministrazione sanitaria, del Governo Regionale e, se non basta, anche del Governo nazionale. Serve che si aumentino gli screening con il drive in, serve un’azione di vaccinazione che deve essere prevalente rispetto a quella del resto della provincia (ma anche della regione) giustificata da questa emergenza eccezionale, serve che chi è in quarantena venga sorvegliato perché non possa uscire a diffondere il male. Serve andare nelle aziende agricole per verificare che gli operai siano negativi ed i datori di lavoro adottino le misure di prevenzione previste dalla legge. Serve che anche le comunità straniere rispettino le regole. Serve che qualcuno parli loro nella loro lingua.
Per farlo, ovviamente, non possono più bastare le risorse (sia di uomini che di mezzi) di un’Amministrazione Comunale ma devono essere coinvolti i livelli di governo superiori, Regione e Prefettura in primis. Serve che la politica, a livello locale, attivi gli interventi dei propri canali istituzionali ai livelli più alti. L’on.le Ragusa smetta di stare alla finestra e si coinvolga in prima persona in questa battaglia per i suoi concittadini che non può essere giocata di rimessa ma deve essere affrontata con misure straordinarie, perchè straordinaria è la situazione. Altrimenti rischiamo di rimanere abbandonati al nostro destino e che questa sciagura, sia per la salute dei nostri concittadini che per l’economia del territorio, faccia più danni qui che altrove. Non dimentichiamo, infatti, che la Sicilia è zona arancione e che la campagna vaccinale sull’isola sta andando bene.
Cessino, in questo momento, le tentazioni di apparenza della politica, mai sazia di visibilità. Si evitino le apparizioni con l’abusata fascia tricolore (dinanzi ad una cabina che cade, ad una farlocca stanza che viene inaugurata), le conferenze stampa dedicate all’industria del fotovoltaico, e si impieghino tutte le risorse per l’emergenza. Ci si concentri solo su questo. Non c’è ripresa senza salute dei cittadini. Questo ormai è chiaro. Ed oggi l’ora è buia, forse la più grave!
Marco Causarano