L’ENIGMA DEL GAZEBO SU QUELLA SPIAGGIA

Riceviamo e vollentieri pubblichiamo:

“E’ il sesto anno che l’ASP di Ragusa finanzia Mare senza frontiere un servizio che, in collaborazione con la cooperativa Samot, dà assistenza ai bagnanti disabili da luglio ad agosto. I comuni firmano un protocollo con l’ impegno di attrezzare la spiaggia con ombrelloni e/o gazebo, sedie, tavolo, e ausilio per far entrare in acqua i disabili. Nonostante i vari solleciti dell’Asp e dei cittadini, il comune di Scicli è sempre stato latitante nell’adempiere al proprio dovere, a queste inadempienze hanno sopperito i gestori dallo chalet Sabir di Donnalucata, mettendo a disposizione tutte le attrezzature necessarie.

A inizio giugno, dopo aver avuto conferma dall’ASP del rinnovo del servizio, scrivo al sindaco Mario Marino e agli assessori al turismo e ai servizi sociali chiedendo di adoperarsi per tempo nell’offrire tutto l’occorrente per il progetto Mare senza frontiere. Il 2 luglio mi reco a riviera di ponente di Donnalucata per raggiungere la postazione e cosa trovo? Un bel gazebo in alluminio, ben strutturato e di ottima fattura fissato con bulloni al marciapiede del lungomare, a pochi metri dall’entrata del Sabir. Parallela allo chalet corre la passerella che arriva sulla battigia con stallo abbastanza ampio per ospitare carrozzine e operatori. Apprendo che la stessa operazione è stata eseguita a Sampieri, mentre tutti gli altri comuni ricevuta la stessa attrezzatura hanno allocato il gazebo sulla battigia. L’assessore Giannone, interpellato dal dott. Di Salvo dell’Asp fa presente di aver eseguito le disposizioni provinciali e che a breve provvederà a fornire il resto dell’attrezzatura. Il dott.Ottaviano Vincenzo del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, da me contatto, mi informa che loro hanno fornito solo il materiale necessario lasciando ai comuni la scelta del posizionamento, in quanto conoscitori del territorio.

Quale cittadino o turista quando si reca al mare, rimane sul marciapiede a prendere il sole? Presumendo che ci sia stato un malinteso, sarebbe stato sufficiente usare il buon senso, oppure confrontarsi con gli altri comuni. Pertanto preso atto, con intelligenza, dell’inadeguata ed infelice allocazione del gazebo sarebbe bastato spostarlo e fornire il materiale previsto, utilizzando così al meglio quanto acquistato con denaro pubblico piuttosto che disegnarvi sotto, con arroganza e scarsa sensibilità, il logo dei disabili.

Grazie alla mediazione della Samot, lo chalet Sabir ci sta ospitando e vogliamo invitare il sindaco Mario Marino, l’assessore Enzo Giannone e gli altri componenti la giunta, a trascorrere una giornata al mare, anzi sul marciapiede vista strada, tutti in costume insieme ai disabili sciclitani, cosìcchè finalmente si chiarisca che il gazebo non è una fermata dell’autobus come tutti credono.”

Rita Luciani