LE VIE DEI TESORI / ultimo weekend a Ragusa, Scicli, Carini, Cefalù e Alcamo.
Sabato e domenica | 15 e 16 ottobre– Un ensemble di trenta elementi per un vero e proprio viaggio temporale nella musica corale attraverso i secoli, dal ruolo di commento alle tragedie greche ai cori verdiani di straordinaria bellezza. Il repertorio che propone il coro 4Keys cerca di sviluppare questo percorso, da Haendel a Mozart, a Verdi fino ai giorni nostri, senza dimenticare la musica contemporanea. Trenta elementi tra coristi e musicisti del TetraSax Quartet: saranno loro i protagonisti di Korevolution, il concerto di chiusura delle Vie dei Tesori a Ragusa, ospitato domenica alle 18,30 al Centro Cultura Commerciale. Via dunque all’ultimo weekend del festival (sabato 15 e domenica 16 ottobre) a Ragusa, nella barocca Scicli (tra le città più visitate del festival) e, completamente dall’altro lato dell’isola, a Carini e Cefalù, e ad Alcamo che ha aggiunto al programma un focus sui vini del territorio. Si continua invece fino al 30 ottobre a Palermo e Catania, con tante altre sorprese.
SCICLI. La cittadina barocca resta la terza più visitata delle Vie dei Tesori dopo Palermo e Catania: e il suo successo continuerà anche in questo terzo e ultimo weekend. Lunghe code per visitare, all’interno del Comune, le stanze utilizzate come set della fiction sul Commissario Montalbano. In stretta collaborazione con la Pro Loco, ecco Palazzo Spadaro con i balconi a mensoloni e il ponticello, detto “degli innamorati”: qui scoprirete una bellissima collezione del Gruppo di Scicli, con in testa gli artisti Piero Guccione e Franco Sarnari. In occasione del festival sono state aggiunte alcune tele inedite, scorci luminosi del litorale ibleo; apre il bellissimo Palazzo Busacca, ottocentesco, e Palazzo Bonelli Patanè, uno dei tesori nascosti della cittadina barocca, elegante, leggero, interamente affrescato tra fine ‘800 e inizi ‘900, con le tappezzerie e gli arredi originali. Un altro museo spontaneo, dentro la chiesa di san Vito, dedicato alle “carcare”, le antiche fornaci; l’antica farmacia Cartia, che sembra essere rimasta all’800, tra bilancini, albarelli da farmacie, pozioni, provette, preparazioni dai nomi magici; il Museo del costume e della cucina, con il “famoso” cioccolato. Due le chiesette rupestri, la “Scalilla”, legata alla leggenda della Madonna della Catena che intervenne per salvare la vita di tre poveracci condannati ingiustamente; Santa Maria della Consolazione che nasconde un portale rarissimo esempio dell’architettura rinascimentale del Val di Noto; Santa Teresa, un tripudio di stucchi, spire floreali, intarsi, leziose cornici rococò e tele settecentesche, con gli ex voto quattrocenteschi dal convento della Croce. Infine, un luogo che è simbolo di rinascita sociale: il convento domenicano del Rosario che nel 1883 passò alle terziarie Domenicane che oggi gestiscono il Centro diurno per giovani in difficoltà.
Simonetta Trovato