LE VIE DEI TESORI a RAGUSA, SCICLI e NOTO. Ultimo weekend il 19 e 20 ottobre 2024.
Ultimo weekend delle Vie dei Tesori per scoprire il Val di Noto: Ragusa, Scicli e Noto, ognuna con le sue particolarità, hanno attirato un grande numero di visitatori. Che hanno amato salire sui sei campanili di Ragusa – sarà ancora possibile farlo questo fine settimana -, perdersi dinanzi alla bellezza del Portale di San Giorgio o partecipare alla passeggiata naturalistica fino al torrente San Leonardo. E hanno cercato le chiese rupestri e le cave di Scicli, scoprendo anche la magnificenza di palazzo Mormino Penna da cui si abbraccia l’intera piazza principale della cittadina; oppure hanno approfittato della rara occasione di visitare il rifugio antiaereo di Noto, che dal 1945 attendeva di essere riscoperto. Sabato e domenica, 19 e 20 ottobre, ci si potrà perdere per l’ultima volta tra chiese, palazzi, circoli di ogni genere, cercando ovunque nuovi spunti di visita. Senza contare che si possono raggiungere aziende e cantine del circuito satellite delle Terre dei Tesori, costruito con l’Assessorato regionale all’Agricoltura.
Le Vie dei Tesori è giunta al suo ultimo weekend anche a Marsala, Carini, Sciacca; a Palermo e Catania durerà invece fino al 3 novembre. Il festival è stato confermato nel calendario biennale degli eventi di grande richiamo turistico della Regione Siciliana. Con Unicredit come main sponsor e l’USR (Ufficio Scolastico Regionale) che collabora alla formazione degli studenti.
LE VIE DEI TESORI A SCICLI. Un tempo lontano la chiesa di San Vito era famosa per uno sfarzoso e ricchissimo altare: si salvò dal terremoto del 1693, ma venne chiusa al culto nell’800 e divenne il canile municipale. Dal 2008 è rinata grazie al piccolo ma interessantissimo Museo storico naturalistico degli Iblei diviso in molte sezioni: se si vuole capire cosa sia una “carcara” (l’ antica fornace) bisogna visitarlo. Del tutto inatteso è invece il neoclassico Palazzo Mormino Penna, un vero colpo d’occhio per le splendide volte dipinte, senza contare che l’affaccio su piazza Italia è straordinario. Il resto del programma delle Vie dei Tesori a Scicli è veramente uno spettacolo continuo: di Chiafura si è già detto tanto, ma bisogna visitare queste abitazioni ricavate dalle cave, per comprendere come si viveva qui fino agli anni Sessanta. Poi le chiese rupestri – la seicentesca Madonna di Piedigrotta, ai piedi del Colle della Croce; la “Scalilla”, in una grotta ai piedi di San Matteo, il Calvario dove si scoprono ancora tracce delle pitture. E l’eremo di San Guglielmo con la grotta dove si ritiròl’eremita, patrono di Scicli, e l’olmo che, vuole la leggenda, fu piantato dallo stesso santo. Lo scrigno prezioso rococò di san Giuseppe, i gradini che portano in cima alla torre campanaria di Santa Maria La Nova, per abbracciare la città. E il Convento del Rosario, da monastero domenicano a centro per giovani in difficoltà. Ragusa e Scicli si visitano con un unico coupon.
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