L’Antica Farmacia Cartia ospita la Panacea di Alessio Barchitta
Il 25 febbraio sarà una prima volta assoluta nella centoventennale storia dell’Antica Farmacia Cartia di Scicli che incontrerà l’arte contemporanea, ospitando nei suoi locali un intervento site specific di Alessio Barchitta.
La collaborazione tra l’APS Tanit Scicli e Attiva Cultural Projects darà vita infatti al progetto espositivo dell’artista di Barcellona Pozzo di Gotto, Panacea, a cura di Letizia Mari, che sancisce per la prima volta il ritorno dell’artista in Sicilia con un progetto espositivo personale, capace di raccontare i tredici anni trascorsi lontano dalla sua terra natia.
La presentazione si terrà alle 17.00 presso il salone delle feste di Palazzo Bonelli–Patané e a seguire ci sarà l’apertura, con ingresso gratuito, di Panacea fino alle 20.00, per poi replicare il giorno successivo, 26 febbraio, sempre dalle 17.00 alle 20.00.
Panacea fornisce una chiave di lettura completa della pratica di Barchitta, artista radicante e al contempo vagabondo, che sceglie di lasciarsi attraversare dalla cultura popolare, dai luoghi, dal paesaggio, per riconsegnarci una visione stratificata fatta di esperienze, dialoghi e interazioni con elementi vegetali.
La Farmacia Cartia, che ospita Panacea, ha aperto i battenti l’11 luglio del 1902 grazie allo speziale Guglielmo Cartia. Dopo una prima sede presso Palazzo Porcelli-Battaglia-Veneziano-Sgarlata, nel 1985 si trasferisce nell’attuale sede di Palazzo Spadaro. Da tre generazioni i Cartia sono farmacisti e speziali, capaci di curare con erbe e prodotti naturali. Nel 2002 la farmacia cessa la sua attività commerciale e, il 6 aprile 2014, grazie all’idea e all’impegno dell’Associazione Culturale Tanit Scicli, riapre come sito culturale, inserito nel magnifico scenario di Via Francesco Mormina Penna, Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Da nove anni ormai, Tanit Scicli si occupa della gestione, fruizione e allestimento espositivo del sito museale attraverso visite guidate e iniziative culturali.
Panacea si interseca con tutto questo, e con la storia del luogo, proponendo una riflessione sui tredici anni trascorsi da Barchitta lontano da casa; tredici calchi della sua gamba destra in argilla cruda, realizzati a Milano e spediti via corriere a Barcellona Pozzo di Gotto; tredici pacchi colmi di frammenti e fratture da ricostruire; tredici nuove geografie, tracciate attraverso percorsi lontani e ricerche in loco di piante dalle proprietà magiche o curative, per disegnare, non solo a livello formale, nuove cartografie.
Barchitta ha raccolto durante gli scorsi tre mesi tredici specie, spontanee e vagabonde, scelte per le loro proprietà apprese attraverso libri o nella maggior parte dei casi attraverso il sapere orale tramandato nei paesi. Le piante essiccate o tritate, si trasformano in letto erboso, sottobosco silente della Farmacia Cartia in cui è inserita l’installazione; si evolvono in stucco, balsamo curativo per riunire e lenire le fratture della creta. Il processo avviene ponendo attenzione anche alle specificità della stagione, in un arco temporale momentaneo, che permette la ricerca e la conseguente raccolta delle piante scelte dall’artista, con un andamento di cura, catalogazione e attenzione che palesa la storia di Barchitta stesso e della sua terra.