Installazione di Emilio Isgrò verrà trasferita a Scicli nei prossimi mesi. L’ha annunciato l’artista a Messina durante una lectio magistralis.

L’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Messina ha ospitato stamani la Cerimonia di conferimento della Laurea Honoris Causa in Giurisprudenza al Maestro Emilio Isgrò, artista, scrittore, drammaturgo e poeta italiano di fama internazionale, che ha tenuto una Lectio Magistralis dal titolo “La parola è un diritto”.

Lo scorso anno, in occasione delle celebrazioni per i 75 anni della Costituzione italiana, Emilio Isgrò ha realizzato l’opera “Non uccidere”, in collaborazione con l’architetto Mario Botta. Commissionato dal Maxxi di Roma, si tratta di un progetto museale composto da una grande opera di Isgrò, un monumentale bassorilievo in pietra del Sinai articolato in undici elementi, e da una spettacolare architettura in cedro del Libano progettata da Botta. L’artista siciliano ripropone le tavole bibliche dei Dieci comandamenti, tradotti in undici lingue, interpretati come fondamento morale della società civile, sulle cui iscrizioni è intervenuto con la cancellatura lasciando in evidenza solo il quinto comandamento: Non Uccidere. Un messaggio fondamentale, che oggi è sempre più urgente esprimere in tutte le lingue del mondo. Il progetto ha inoltre ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica.

Emilio Isgrò, durante la lectio magistralis tenuta stamani all’Università di Messina, ha annunciato che l’opera di grandi dimensioni sarà trasferita a Scicli nei prossimi mesi. La cupola ha un diametro di 8 metri e 80 centimetri e un’altezza da terra di 6 metri e 40 centimetri. È un’opera d’arte di grande impatto emotivo e simbolico, soprattutto in questo momento storico, che ha fatto parlare molto parlare di se’ nell’arte contemporanea.