Il patto dei Sindaci
Politiche ambientali locali e il patto dei sindaci: Il PD sfida un piano d’azione per l’energia sostenibile anche per Scicli.
Cosè il Patto dei Sindaci? è il principale movimento europeo che vede coinvolte le autorità locali e regionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori. Attraverso il loro impegno i firmatari del Patto intendono raggiungere e superare l’obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020.
Il PD si è sempre sforzato di sostenere e di valorizzare la green economy perché si è estremamente convinti che un ambiente sano determini una grande qualità della vita e un risparmio dei costi di gestione assai considerevole. Anche a Scicli il PD intende sostenere il Patto dei Sindaci e l’adesione ad esso, vediamo come.
Ritengo che pensare e progettare una città sostenibile presuppone alcune condizioni: un approccio culturalmente vocato a realizzare strutture a misura ambientale. Il concetto vale sia per il privato che per il pubblico.
Intendo sviluppare il mio ragionamento adeguandolo alla realtà urbanistica di questa città. Non esistono soluzioni ambientali senza tener conto di quello che esiste già.
L’applicazione di un nuovo modus vivendi, trova infatti applicazione in tutto ciò che opera in questa città e soprattutto nei suoi comparti di riferimento: agricoltura, turismo ed edilizia pubblica e privata.
Scicli è una città non felicemente aggregata. Centro storico e periferia non sono un continum. Si pone necessariamente un problema di collegamento che urbanisticamente tenga conto dei tempi di vita di chi ci vive. E’ indubbio che unire il centro storico e il popoloso quartiere Jungi deve essere pensato e adeguato alle frequenze delle migrazioni biunivoche: e la creazione di piste ciclabili e un collegamento tramite corse di bus elettrici ci appaiono soluzioni ideali.
La soluzione bus navetta è utile non solo a unire i due grandi centri abitativi ma a collegare i parcheggi di periferia che si potrebbero realizzare nelle borgate ed il centro storico. La metropolitana di superficie deve avere un percorso stabilito che metta insieme tutte le aree che il piano dei parcheggi prevede. Questo concretizzerebbe due obiettivi: la decongestione del traffico nel centro storico, soprattutto nelle ore di punta, e una maggiore vivibilità dello stesso.
Ci appare opportuna, al di là dei mezzi che si intendono impiegare per uniformarsi alle esigenze di un ambiente eco-sostenibile, la creazione di polmoni verdi nella città, di cui si sente tanto bisogno e di cui si denuncia sempre la loro assenza.
A questo obiettivo si potrebbe lavorare creando i presupposti per la realizzazione del Parco Fluviale. Un progetto che esiste già negli archivi degli uffici comunali e che serve solo rispolverare per attuarlo. Il Parco occupa il fondovalle tracciato dal torrente Modica-Scicli e si estende ad Est del centro abitato ed in particolare, dall’area confinante il cimitero fino al quartiere Jungi (Via Noce). Esso si estende per una superficie di circa 24 ha, per una complessiva lunghezza di circa km.2,00. Un progetto teso a recuperare un’area di rifiuto, rinaturalizzandola con nuova flora e fauna, aumentandone la superficie fotosintetica e di assorbimento di CO2, bonificandone i versanti fluviali, progettando spazi per il tempo libero: piste ciclabili e per jogging, aree culturali, con il recupero del Complesso di Sant’Antonino, e aree per la didattica sperimentale ed il recupero dei fabbricati esistenti con materiali e tecnologie della bioedilizia.
L’ente comune deve creare tutte le condizioni perché la cosiddetta green economy deve trovare cittadinanza nella nostra quotidianità. Si potrebbero dotare tutti gli edifici pubblici comunali con un sistema di impianti fotovoltaici al fine di determinare un risparmio di energia elettrica e contestualmente fornire energia elettrica al gestore.
Organizzare una forte campagna di sensibilizzazione partendo dalle scuole per porre centrale la questione legata alla scelta della green economy come un piano sostenibile di vita quotidiana.
L’obiettivo è sicuramente pedagogico-didattico ma tende ad introdurre nel dibattito cittadino un elemento di questo tipo, con la promozione di convegni e dibattiti sul tema, coinvolgendo la piccola e media impresa, tecnici e privati, sulla necessità di un cambio di rotta sull’impiego dei materiali d’uso come la Bio-Edilizia.
I concetti illustrati non esauriscono tutto ciò che si potrebbe fare. Ma lo giudichiamo un minimum per iniziare. Siamo convinti che è necessario legare a questa progettualità anche le fonti di finanziamento che possono derivare dall’Europa, dallo Stato e dalla Regione… Ray Bondin, Ambasciatore e delegato permanente di Malta presso l’UNESCO, leader del riconoscimento Unesco dell’area Sud-Est, mi ha personalmente riferito che Malta ha sfruttato il 95% dei finanziamenti e la Sicilia solo il 9%. Ciò dovrebbe farci riflettere. Ritengo si tratta di svolgere un lavoro di individuazione e di intercettazione dei finanziamenti. E su questo il Partito democratico si impegna a portare avanti questa modalità di comportamento sul piano sia tecnico che amministrativo.