Il 26 gennaio il Direttore Generale di Legambiente Stefano Ciafani a Scicli per il contrasto allo stabilimento ACIF
Legambiente Sicilia è il primo firmatario di più azioni condotte presso i Tribunali amministrativi a difesa dei diritti della comunità sciclitana per il caso ACIF. “Il Circolo Legambiente Scicli “Kiafura” alla luce dell’ordinanza del Tar di Catania del 15 gennaio 2018, ordinanza con la quale viene respinto il ricorso promosso dal Comune di Scicli contro l’Assessorato T.A. e nei confronti di ACIF per la realizzazione di una piattaforma per il trattamento di rifiuti in gran parte pericolosi in contrada Cuturi, continuerà la propria azione forte e determinata nei confronti di una vicenda frutto di un castello di autorizzazioni fortemente dubbie rilasciate nel tempo da uffici comunali, provinciali e regionali” dichiara Alessia Gambuzza, presidente del Circolo Legambiente di Scicli.
Un impianto di tali dimensioni e caratteristiche non può essere realizzato in un territorio rurale già fragile e ferito per le vicine discariche sature. Gli impianti per il trattamento dei rifiuti pericolosi vanno realizzati in luoghi sicuri, in aree industriali dove è prevista una rete viaria in grado di sopportarne il carico e idonea alla bonifica in caso di incidenti, dove sia possibile rispettare le norme per gli scarichi e sulla sicurezza dei luoghi e delle persone. Le stesse conferenze dei servizi effettuate in sede regionale non hanno mai visto la presenza dei Commissari straordinari che al tempo si trovavano al Comune di Scicli con i poteri del Consiglio Comunale (per l’urbanistica) e del Sindaco (per la tutela della salute), e sono state dichiarate concluse dalla Regione prima che venissero espressi alcuni pareri richiesti. Manca il parere dell’Arpa, né è stato espresso, e ci domandiamo il perché, il parere del Genio Civile sullo sversamento previsto nel torrente Modica – Scicli, e nemmeno quello delle ferrovie, interessate dal sottopasso della condotta, né è stata presente la Sovrintendenza, e questo per citare solo alcuni degli aspetti di maggiore criticità presentati dalla procedura. “Il nostro Circolo – prosegue la presidente Gambuzza – supportato dal vertice nazionale di Legambiente, contrasterà la realizzazione di un mega impianto per il trattamento dei rifiuti pericolosi derivati dal petrolio ubicato a ridosso dell’abitato di Scicli, rifiuti provenienti dai petrolchimici di Gela e Priolo, se non anche dalle trivelle in esercizio e dalle altre improvvidamente programmate nel territorio comunale di Scicli”. Con tali fini Legambiente ha inoltrato al Ministero per lo Sviluppo Economico MISE una richiesta di accesso agli atti in merito ad un finanziamento cospicuo ottenuto dalla ditta al fine della realizzazione dell’impianto in un’epoca nella quale la destinazione urbanistica dell’area non lo avrebbe dovuto consentire.
“Nella data del 26 gennaio – conclude la presidente di Legambiente Scicli – il Circolo Kiafura e il Comitato per la Tutela della Salute e dell’Ambiente organizzano a Scicli un incontro pubblico per aggiornare i cittadini e per concertare con i presenti le iniziative che si intendono portare avanti per contrastare l’attacco in corso nei confronti dell’ambiente, della salute, della immagine e delle attività economiche basate su cultura e turismo nella città nota nel mondo per il Barocco UNESCO e per il Commissario Montalbano di Andrea Camilleri. Data l’importanza della manifestazione, parteciperà il Direttore Generale di Legambiente Stefano Ciafani che ha già garantito tutto il supporto necessario di Legambiente per svolgere le azioni che si renderanno necessarie per porre fine alla vicenda che ormai da anni tiene in grave preoccupazione la città”.