Giuseppe Miccichè: un benefattore della città. Presentato il libro di Miccichè-Nativo.

Interessante serata culturale sabato al Caffè letterario Brancati. Presentato il libro di Miccichè-Nativo che storicizza, finalmente in maniera documentale, il ruolo dei Miccichè in Sicilia e a Scicli in particolare. Relatori i proff. Giuseppe Barone e Paolo Nifosì; presenti gli autori; ha coordinato Giuseppe Pitrolo. La figura di Giuseppe Miccichè è venuta fuori in maniera più definita grazie appunto al lavoro dei due studiosi negli archivi di mezza Sicilia. Un benefettore di Scicli negli anni tra il ‘500 e il ‘600, di cui adesso conosciamo personalità, ricchezza, ma anche le tante azioni di beneficenza a favore della popolazione di Scicli e per i tanti finanziamenti che fece a favore di chiese (San Bartolomeo, dove è sepolto insieme al figlio) e conventi (dei Gesuiti) e per tutto quello che destinò per superare la peste del 1626. Barone e Nifosì in particolare hanno collocato il Miccichè nella fase storica in cui visse ed operò, facendo capire meglio l’importanza di questo figlio illustre di Scicli. Il libro presentato (lo si può trovare al “Brancati”)  apre tante storie alla conoscenza, ma soprattutto rende merito ad un benefattore, cui Scicli dovrebbe rendere omaggio anche in maniera visiva e duratura.

Alla serata partecipatissima,  un pubblico fortemente coinvolto. (Foto di Daniele Pavone).

F.C.

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