“G8 Genova per noi”: a Scicli promossa una serata rievocativa sui temi del Social forum
Nel ricordo di chi oggi quarantenne vive ancora la memoria cruenta e tragica del vertice G8 di Genova, epigono delle manifestazioni contro la globalizzazione neoliberista con ricadute disastrose su diritti umani, economia e ambiente, che continua a rimanere una ferita generazionale. Il movimento che si oppose a questo stato di cose fu oggetto di una repressione da parte dello Stato senza precedenti: l’uccisione di Carlo Giuliani, l’attacco violento dei poliziotti al complesso scolastico Diaz, trasformato in una macelleria che portò all’arresto di 93 persone, i soprusi fisici nella caserma di Bolzaneto . Amnesty International bollò quel tragico evento come “la più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la Seconda guerra mondiale”.
La CGIL di Ragusa, Generazione zero e in collaborazione con il Comune di Scicli, in memoria di quei giorni drammatici, hanno promosso una manifestazione sul tema “G8 Genova per noi” che si terrà martedì 27 luglio p.v. alle ore 21.00 a Villa Penna a Scicli.
Il programma prevede la proiezione su quei giorni a Genova di “Un altro mondo è possibile”, un cortometraggio di Michelangelo Ricci. Seguiranno le testimonianze e i racconti di chi visse quell’esperienza: Peppe Cannella, Biagio Battaglia, Adriano Sgrò, Michelangelo Ricci e Peppe Scifo. Alla serata commemorativa prenderanno parte: il sindaco di Scicli, Enzo Giannone, la sua vie, Caterina Riccotti, Giulia Biazzo, rappresentante degli studenti di Giurisprudenza di Catania, Alfio Mannino, segretario generale della CGIL Sicilia, Luciano Silvestri, coordinatore del Dipartimento legalità della CGIL nazionale. La conduzione è affidata a Simone Lo Presti. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti in funzione delle norme di sicurezza anticovid.
“Parleremo di quei fatti, commenta Peppe Scifo, segretario generale della CGIL di Ragusa, attraverso le testimonianze dirette di alcuni partecipanti. Ma siamo soprattutto interessati a focalizzare la discussione sulle questioni che il Social Forum portava avanti. È innegabile che le preoccupazioni di quel movimento rispetto al modello di globalizzazione oggi sono tutte concrete e realizzate e rappresentano i drammi attuale del mondo.”