Don Ciotti a Scicli: “cambiare si può e si deve”.
Una grande lezione civile, quella di don Luigi Ciotti ieri pomeriggio a Scicli, alla Casa delle Culture. Una testimonianza che ha colpito tanto il folto pubblico presente e attivo in quell’ascolto che proprio don Ciotti ha posto a fondamento del suo intervento. Quattro le situazioni globali che ha posto all’attenzione dei presenti: il crollo delle democrazie nel mondo; la guerra mondiale sparpagliata in tanti Paesi (ha contato una trentina di conflitti sulla Terra); i cambiamenti climatici e la Natura violata; la corruzione e le tante mafie che portano povertà in tante Nazioni. Attorno a tutto questo le dinamiche sociali e politiche che stanno rendendo le nostre Società sempre più deboli e precarie. A fronte di queste situazioni però il riscatto di interi popoli. Don Ciotti – qui l’impegno del religioso e del credente che vuole coinvolgere – parla dell’impegno personale e della forza che possono raggiungere i popoli quando si mettono insieme per la dignità, innanzitutto, dei più deboli. Ognuno può e deve fare la sua parte. E porta l’esempio di “Libera” che, in tanti anni di presenza in Italia e fuori, ha saputo inventare e gestire tanti progetti di impegno civile e di cambiamenti culturali nella società italiana (nei piccoli e nei grandi territori). Si è compiaciuto nel vedere l’attivismo delle associazioni a Scicli, una presenza che oltretutto ha portato in città a quasi due mesi di incontri e riflessioni attorno alle ingiustizie e alle mafie nei territori. E’ buono il lavoro sociale e culturale- diceva don Ciotti – della rete associativa; contro l’abuso, la corruzione e l’illegalità è determinante lo sviluppo culturale, la funzione della scuola, l’impegno nel civile. Il suo è stato un dire che spesso si è trasformato in un incoraggiamento, condivisione di un operare intelligente che deve andare in direzione della comunità locale, regionale, ma anche nazionale e globale. Tante le citazioni durante il suo intervento; e non poteva mancare il “sogno” di Martin Luther King, che spesso ricorda, e soprattutto ai giovani.
A Scicli don Ciotti ha incontrato anche gli studenti dell’Istituto Superiore Q. Cataudella (nella mattinata di giorno 3 feb.), ed è stato anch’esso una preziosa opportunità di ascolto e di confronto con le nuove generazioni.
Gli incontri di questi mesi con esponenti di “Libera” a Scicli, voluti dalle 20 associazioni che sul progetto si sono trovati volentieri ad operare, erano in vista del “21 marzo verso Palermo, contro tutte le mafie”, la manifestazione nazionale che da alcuni anni è diventata la testimonianza collettiva contro la corruzione e il potere mafioso. Purtroppo, negli ultimi giorni, la decisione -da condividere- di rinviare ad ottobre l’edizione del 2020. L’appuntamento di don Ciotti e di Libera, quindi, al prossimo autunno.
Franco Causarano