A Scicli la procedura di “democrazia partecipata” prevista dalla (buona) legge regionale numero 5 del 2014 sembra sofferta come un corpo estraneo dall’Amministrazione; non parliamo poi del Bilancio Partecipativo, verso il quale sembrava fosse stato preso un impegno in periodo elettorale, e nemmeno dell’assai più semplice Bilancio Partecipato.
Anche quest’anno, infatti, a Scicli la “democrazia partecipata” è durata pochi giorni. Chi aveva pensato che dopo il rodaggio di fine 2016 le cose, l’anno dopo, sarebbero andate meglio, è stato deluso. Il comunicato che avvisa i cittadini dell’apertura del procedimento di “democrazia partecipata” è apparso il 22 dicembre sul sito web del Comun, nel quale si rende noto che la conclusione delle procedure partecipative si concluderà il 29. In solo 7 giorni di tempo, inframmezzati dalle più importanti festività dell’anno, i cittadini avrebbero dovuto scegliere uno fra i 5 temi comunicati dall’amministrazione e presentare il relativo progetto di spesa.
Una informazione indispensabile, ovvero a quanto ammonta il finanziamento a disposizione, non è riportata né sull’avviso, né sul modulo che viene indicato come obbligatorio. Nel comunicato non appare alcun link al modulo da scaricare, e nemmeno alla delibera di riferimento, nella quale l’importo disponibile potrà essere desunto, ma solo dopo una ricerca presso l’albo comunale on line e una attenta lettura da parte di chi è avvezzo a tali documenti. Per l’invio delle proposte da parte dei cittadini viene indicato un indirizzo email che sembra mettere in difficoltà i proponenti privi di posta certificata (“pec”); tanto che in tutti gli altri comunicati stampa comunali – ma non in questo! – viene chiarito espressamente come tale indirizzo sia abilitato a ricevere anche la posta elettronica ordinaria.
Stiamo parlando della legge regionale n. 5/2014, che dà la facoltà ai cittadini di scegliere come impiegare un importo non inferiore al 2% delle rimesse regionali provenienti dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche IRPEF.
I Comuni più previgenti, e vogliamo citarne due diversissimi fra loro, come Noto e Floresta, hanno avviato le consultazioni con i propri cittadini già nella primavera del 2017, indicando a riferimento l’ammontare della rimessa regionale dell’anno precedente.
Sinistra Italiana Scicli, con spirito di costruttiva collaborazione, non intende mettere in discussione quanto fatto o non fatto sia nel 2016 e nell’anno appena concluso, bensì invita l’Amministrazione Comunale a fare il possibile per migliorare la procedura di “democrazia partecipata” per il futuro e, pertanto, a voler informare i cittadini sui risultati delle consultazioni del 2016 e di queste del 2017, a voler avviare le procedure per l’impiego dei fondi regionali del 2018 già nei primi mesi dell’anno collegandone gli esiti al bilancio preventivo e, infine, a voler effettuare una pubblica ricognizione dei capitoli di spesa che possono essere discussi con i cittadini.
Più in generale, si auspica si vogliano mettere in atto tutte le azioni necessarie per iniziare il percorso verso il Bilancio Partecipativo, un impegno contratto durante le elezioni. Comprendiamo le difficoltà, che in realtà non sono poi tante, né tantomeno insormontabili; nel frattempo, il Bilancio Comunale potrebbe essere “Partecipato”, cioè illustrato pubblicamente ai cittadini, accrescendo il clima di collaborazione e di fiducia reciproca fra Palazzo e Città.