Confcommercio: Turismo a Scicli, “E’ necessario cambiare passo e trovare nuove formule di crescita”
Confcommercio Scicli, in quanto organismo “intermedio” (l’associazione, infatti, svolge anche un ruolo di “cuscinetto” tra le imprese che rappresenta e le amministrazioni cittadine) ha il compito di mettere in risalto problematiche, carenze o difficoltà che si palesano facendosi portavoce delle istanze del territorio in modo oggettivo e con spirito costruttivo.
“In tal senso vogliamo sottoporre all’attenzione dell’Amministrazione e di tutta la città – è scritto in una nota redatta dopo una riunione di direttivo – la necessità di aprire un dialogo serio e costruttivo sul turismo a Scicli ed in particolare sulla necessità di avviare un nuovo percorso di promozione turistica con maggiore programmazione e condivisione, tra pubblico e privato, delle strategie e degli obiettivi. Dal 1998 sempre più imprese hanno investito nel settore turistico: strutture ricettive, ristoranti, bar, stabilimenti balneari, negozi, etc: sono nate anche molte attività di servizi turistici (transfer, noleggi, escursionismo, etc.) – grazie al riconoscimento Unesco e all’ampia cassa di risonanza mediatica della serie televisiva “Il commissario Montalbano”. Quindi possiamo affermare – in modo oggettivo – che oggi il turismo rappresenta, assieme all’agricoltura, il più importante indotto dell’economia della città. Negli ultimi anni dobbiamo riscontrare – anche a causa di situazioni “esterne” non prevedibili come la pandemia prima o la difficile situazione di questa estate legate al “caro voli” e poi all’incendio dell’aeroporto di Catania – come la presenza turistica nel nostro territorio e la conseguente ricaduta economica non sia stata tale da considerarsi “soddisfacente” specie se si tiene conto anche delle enormi potenzialità di un territorio che – grazie al clima favorevole – dovrebbe lavorare tutto l’anno”. “Cosa fare? – si chiede il direttivo – L’onda mediatica de “Il commissario Montalbano” è finita ormai da anni. Noi pensiamo che occorra “cambiare passo”. Abbiamo necessità di fare sistema e avviare un nuovo percorso condiviso tra politica (che segue sicuramente tempistiche non brevi ma che è in grado di intercettare e gestire importanti finanziamenti europei e orientare l’indirizzo strategico della città) e gli operatori del turismo a tutti i livelli che con le loro “competenze” possono dare un contributo fattivo ma soprattutto “professionale” per avviare un serio percorso di programmazione “turistica” con una proiezione almeno di 2 anni. Per promozione turistica non intendiamo il calendario degli eventi estivi o le festività religiose che – seppur attività importantissime per l’identità socio-culturale di Scicli – hanno un target prettamente cittadino. Parliamo di promozione presso fiere internazionali – la preparazione di pacchetti turistici orientati alla destagionalizzazione da proporre a tour operator, programmazione di manifestazioni ed eventi culturali promossi su testate nazionali ed internazionali (con almeno 6 mesi di anticipo per permetterne la divulgazione), progetti di promozione turistica condivisi con le altre città del Val di Noto”.
“Sì, belle parole – continua ancora il direttivo – ma il Comune non ha soldi, come si fa? Noi pensiamo che la soluzione sia unire le forze. Come si dice “mal comune mezzo gaudio”. Da un lato abbiamo le amministrazioni cittadine spesso con poche risorse e appesantite da procedure burocratiche farraginose; dall’altro abbiamo tantissime microimprese e professionisti che vorrebbero dare il loro contributo professionale e anche un piccolo sostegno finanziario. Perfetto, cosa manca allora? Manca il programma, un progetto professionale da “sposare” e condividere. Fare sistema tra pubblico e privato con strategie e obiettivi condivisi dunque è una necessità. Programmare con largo anticipo e condividere le iniziative e le strategie con la città è sicuramente di vitale importanza per tutti gli operatori e le imprese che possono così a loro volta pianificare nuovi investimenti, assumere nuovo personale e migliorare la qualità dei servizi proposti. Ci teniamo a ribadire che non puntiamo il dito contro nessuno, ma siamo consapevoli che ognuno di noi è chiamato a dare di più. Il tempo sta per scadere e le necessità e le problematiche del comparto turistico-ricettivo sono ormai troppo importanti per non “switchare” da subito con un nuovo approccio “manageriale” e condiviso. A beneficiarne sarà tutta la città. In tal senso riteniamo che la costituzione di un tavolo tecnico permanente composto da una rappresentanza comunale e da una rappresentanza qualificata di operatori ed esperti del settore turistico sia fondamentale per dare una spinta propulsiva al “prodotto Scicli”. Diamo sin da ora la nostra piena disponibilità a collaborare con l’amministrazione e con i privati (aziende, professionisti, organizzazioni di rappresentanza sindacale, etc.) del settore turistico per fornire il nostro contributo fattivo”.
Giorgio Liuzzo