Cava dei Servi, tra archeologia e biodiversità. In streaming il 21 gennaio.
“Cava dei Servi, tra archeologia e biodiversità”. Questo è il titolo del secondo evento in streaming cui si potrà partecipare giorno 21 gennaio alle ore 17:00, collegandosi direttamente alla pagina Facebook della “Chiesa rupestre di San Nicolò Inferiore”. L’incontro è da inserire in una serie d’iniziative dal titolo “S. Nicolò Inferiore: vivere e pregare in grotta”, organizzate dall’Associazione Culturale VIA e dal Centro Studi sulla Contea di Modica, con il patrocinio del Comune di Modica e in collaborazione con l’Associazione Culturale Herakles, al fine di promuovere e valorizzare il monumento rupestre di Modica e celebrare il suo riconoscimento come “Luogo del Cuore FAI, censimento 2020” da parte del Fondo Ambiente Italiano. La conferenza, tenuta dal Prof. Toni Puma, geologo e naturalista, che per l’occasione parteciperà all’evento, e dal Dottor Saverio Scerra, archeologo presso la Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Ragusa, sarà dedicata alla Cava dei Servi, situata lungo la Valle del Tellesimo, sito naturalistico situato a pochi chilometri da Modica. La riserva, scrigno di storia e di biodiversità, è stata istituita per salvaguardare i molteplici aspetti caratteristici del canyon ibleo, tra cui il Platano orientale e la Trota macrostigma, specie autoctona così chiamata per la tipica macchia sulle branchie. Attraversata dal fiume Tellesimo, il cui nome deriverebbe dal latino utillimus (utilissimo), la cava si trova tra Ragusa, Modica e Rosolini e rientra nel bacino idrografico del fiume Tellaro. Essa offre un habitat di altissimo pregio naturalistico per la presenza di un gran numero di specie animali e vegetali molto legate tra loro da complesse relazioni ecologiche, un unicum in un territorio come quello ibleo da secoli contraddistinto dalla fitta presenza di aree antropizzate con muri a secco e sovra pascolo. Cava dei Servi è anche un incantevole sito archeologico. Vi si attesta, infatti, la presenza di tombe a forno e di un dolmen risalente alla prima età del Bronzo, e di un Ddieri, tipico insediamento in grotta, testimonianza del fenomeno trogloditico di cui tra l’altro, la chiesa in stile bizantino di San Nicolò Inferiore costituisce una delle maggiori espressioni. L’evento del 21 gennaio sarà un’occasione per approfondire il trogloditismo dell’area iblea e per scoprire i tesori naturalistici che il nostro territorio custodisce gelosamente. Basta solo percorrere qualche chilometro dalle città UNESCO per ritrovarsi, all’improvviso, in paradiso.