Cava d’Aliga: selvaggia bellezza e degrado ambientale.
Nel tardo pomeriggio del 2 agosto, si è svolta l’iniziativa: passeggiata con pulizia della Via del mare di Cava d’Aliga, quel tratto di costa rocciosa che collega la spiaggia con il limitrofo parco di Costa di Carro, organizzata dall’associazione Cava d’Aliga d’aMare e Legambiente Scicli Kiafura, con buona partecipazione dei residenti.
Con questa iniziativa abbiamo voluto far emergere alcune emergenze:
-la più evidente è la notevole quantità di rifiuti conferiti abusivamente sulla scogliera e diffusa su tutto il tratto di strada sterrata. Soprattutto nel tratto lontano dalle abitazioni e, quindi da occhi indiscreti, si assiste alla presenza di ogni tipo di rifiuto: plastica, vetri rotti, inerti da cantieri edili, un serbatoio in eternit, vasca da bagno, televisori;
-la seconda problematica riguarda la assenza della pubblica illuminazione, fatta eccezione per il primo tratto. La recente sostituzione da parte dell’Enel dei pali ammalorati dell’alta tensione, su cui erano presenti dei lampioni, ha previsto invece nuovi pali senza luci, pertanto, durante le ore notturne il tratto sprofonda nel buio più assoluto;
-la presenza del tratto di linea fognaria, che è diretto alla stazione di sollevamento insistente nel tratto di costa, è frequentemente causa di odori nauseabondi e di probabile sversamento di liquami direttamente nel mare, come dalle numerose segnalazioni di queste ultime settimane. Inoltre si segnala la mancanza di un tombino in ghisa lungo il tratto della linea fognaria.
Così il presidente dell’Associazione Cava d’Aliga d’aMare Antonino Iurato “Abbiamo segnalato ufficialmente alla Guardia Costiera e al Comune di Scicli, quanto rilevato ieri, e chiediamo l’immediato ripristino della pubblica illuminazione fino al tratto in cui insistono le ultime abitazioni, la chiusura al traffico veicolare dell’intera Via del Mare, ad eccezione dei residenti, e dei servizi di pubblica utilità ( protezione civile, vigili del fuoco),mediante sbarre chiuse con lucchetto. Così sarebbe incentivato invece un percorso di cicloturismo, con piccolissimi interventi per una fruizione in sicurezza, che collegherebbe questo tratto di costa direttamente al percorso dell’adiacente Parco.
Chiediamo inoltre una ispezione da parte delle autorità preposte atta a verificare l’idoneità dell’impianto fognario e della sua tenuta stagna in prossimità del mare”.
Antonino Iurato