Grande successo per Le Vie dei Tesori 2024.

Quella delle Vie dei Tesori è un’invasione pacifica, e in otto fine settimana del Festival ha consolidato il suo progetto con le sue 250 mila visite in 18 città con una ricaduta economica che sfiora gli otto milioni di euro (7.901.044 per l’esattezza) nelle città coinvolte,e una media di 462.317 euro per città.

Palermo e Catania, fino agli ultimi minuti di festival, si sono virtualmente sfidate per il sito più visitato: alla fine l’ha spuntata Palazzo Costantino che a Palermo ha superato i 6 mila visitatori, mentre a l’Anfiteatro romano di Catania – aperto dopo tre anni e visitabile per la prima volta in notturna – è stato distaccato di un centinaio di presenze, ma resta sempre vincitore a pari merito visto che ha dovuto chiudere un weekend perché il sito è stato sommerso dall’acqua piovana. “Le Vie dei Tesori possiede la grande attrattività di rinnovarsi ogni anno, di aggiungere emozioni e modi diversi di vivere la città – dice l’assessore comunale alla Rigenerazione urbana, Maurizio Carta – Qualcuno ha parlato di maggiore età, invece io penso che Vie dei Tesori non sarà mai matura, dogmatica e razionale. La sua grande forza è la creatività dell’adolescenza”. Risultati molto apprezzati anche dall’amministrazione comunale di Catania e dal sindaco Enrico Trantino. Tra le altre città, grandi e piccole, l’exploit è toccato a sorpresa a Mazara del Vallo che è cresciuta del 44 per cento, e ha portato il Trapanese (Alcamo ancora un balzo in avanti dell’11 per cento, Trapani con gli ottimi numeri di sempre e Marsala con le sue cantine che si è spostata a inizio ottobre) a superare le 19 mila presenze. Straordinario anche il riscontro su Ragusa che ha aggiunto un 33 per cento a numeri già importanti (e con Scicli e Noto supera le 9 mila presenze nel Val di Noto); è cresciuta ancora (ma non è una novità visto che è così da tre anni) anche Termini Imerese con un +28 per cento, trascinata da Palazzo Sansone Chiarano; poi Sciacca con un bel 23 per cento in più (e hanno funzionato i palazzi storici aperti per la prima volta), Bagheria, sempre trascinata dalla “Villa dei mostri”, +14 per cento. Messina ha ottimi numeri, i visitatori hanno amato molto le sue chiese fruibili solo in questa occasione; Enna ha aperto i giardini segreti dei conventi e Caltanissetta si è dedicata a luoghi della memoria. Ottima performance per Carini che nei primi due weekend ha visto la gente in coda di venerdì per visitare il mosaico romano in restauro; Corleone ha condotto nei luoghi della legalità. E, fuori dalla Sicilia, per il settimo anno Mantova quest’anno ha restituito i luoghi dimenticati dei Gonzaga e ha sfiorato le tremila presenze.