Un pianoforte al Pisciotto rilancia l’affetto per la Fornace Penna. Grande successo per il concerto di Marcello Giordano Pellegrino.
La musica porta al Pisciotto la folla delle grandi occasioni. Dietro alla Fornace Penna – continuiamo a chiamarla così, nonostante diventi (colpevolmente) sempre più un rudere- l’annunciato concerto del M. Giordano Pellegrino ha risvegliato l’attenzione per un luogo e un simbolo del territorio sciclitano. Denuncia visiva e bellezza dell’arte, un’unione che rinsalda l’attenzione di chi ancora crede nella salvaguardia di un simbolo storico e paesaggistico.
Un pianoforte che suona e parla, che trasmette e rasserena con le note e gli arrangiamenti (eccellenti) del bravo Maestro Marcello, e un pubblico, una presenza umana eterogenea- giovani adulti famiglie anziani studenti ragazzini politici (c’era anche la neo sindaca di Modica, Monisteri)- a testimoniare la validità dell’iniziativa, voluta e perseguita tenacemente dagli amici di Legambiente di Scicli e dalla Presidente Alessia Gambuzza. Esperimento quindi fortemente riuscito, quello di mettere alla prova il Pisciotto in chiave culturale e affettivo. Le musiche di Morricone, Piovani, Lennon, McCartney, Cohen e di tanti altri grandi compositori hanno rassicurato in un certo senso sul futuro della Fornace Penna, o quantomeno hanno dimostrato cosa veramente quel posto può significare per la salvezza dell’area e per la sua fruizione. Un pubblico costituito in gran parte da sciclitani e modicani, ma anche da ragusani e da gente che si trova a fare vacanza dalle nostre parti. Segno della “universalità” di un Bene che, nonostante gli anni e gli sfregi dell’uomo, riesce ancora a resistere alle intemperie e alla negligenza di chi ci governa.
Elogio, naturalmente, per il musicista-pianista, il nostro caro Marcello: è stato esemplare nelle esecuzioni, nella scelta dei brani, ma soprattutto nell’aver saputo creare quell’atmosfera giusta e coinvolgente che è richiesta in queste occasioni. E i continui “ancora” del pubblico, che lo hanno “costretto” benevolmente a suonare oltre i tempi stabiliti, la dice tutta sulla bravura dell’artista e dell’uomo.
Franco Causarano- (foto di Rosalba Nifosì)