Pasolini “ritorna” a Scicli. Aperta la mostra di Guglielmo Manenti. Una conversazione a più voci ieri a Palazzo Spadaro. Il 12 novembre altri appuntamenti.
Pubblico delle grandi occasiuoni ieri sera a Palazzo Spadaro per l’apertura della mostra personale di Guglielmo Manenti dedicata ai 100 anni della nascita di Pier Paolo Pasolini. Un’iniziativa della Cgil provinciale, che in questo modo ha voluto porre l’attenzione sul rapporto che Pasolini ebbe con il “caso Chiafura” nel 1959. Della mostra ha parlato lo stesso autore, nel contesto di un più ampio dibattito cui hanno partecipato il segretario della Cgil, Giuseppe Scifo, Graziella Perticone (Cgil Scuola), Giuseppe Pitrolo (Mov. Brancati), Angelino Manenti, da giovane testimone della visita degli intellettuali a Scicli nel maggio del 1959, il Sig. Pietro Sudano (oggi 96enne testimone della vita a Chiafura). Ripercorsi i momenti di quella giornata di maggio del ’59, gli interventi di Pasolini, Levi, Guttuso e dei giovani del Circolo Brancati, che allora avevano organizzato (insieme al PCI) l’accoglienza degli ospiti, nell’assemblea che si tenne nell’aula consiliare del Municipio sciclitano. Serata importante per meglio storicizzare quell’evento che contribuì a fare conoscere il “caso Chiafura, le grotte ” a livello nazionale.
La mostra di Manenti (molto interessanti le opere che riguardano l’illustrazione di strade e angoli della nostra città, in un tempo sospeso, tra ricordo, memoria e presenza costante del volto di Pasolini) resterà aperta tutti i giorni ad è quindi l’occasione soprattutto per le nuove generazioni (studenti delle Superiori) per la conoscenza della storia recente della nostra città.
Un secondo appuntamento è in programma il 12 novembre al Cine Teatro Italia, con la proiezione del film “Comizi d’amore” del 1965 di Pier Paolo Pasolini, in mattinata riservata agli studenti. In quella data, alle ore 18 a Palazzo Spadaro la proiezione di “Pasolini corsaro”, con Marco Sammito, Giuseppe Scifo e Veronica Racito. Quest’ultima darà corso alla lettura di pagine tratte da “Romanzo delle stragi”.