TRUNCAFILA NON È TUTELATA!
L’interessante nota stampa apparsa qualche giorno addietro su un giornale on line a firma di Antonino Nigito contiene una notevole inesattezza sulla cava Truncafila, certamente dovuta alle dichiarazioni errate a suo tempo rilasciate dal sindaco Giannone. L’area della Cava non è per nulla tutelata, lo si evince dalla attenta lettura del decreto regionale del 2019. Ricordiamo che il Comitato Salute Ambiente di Scicli lanciò un allarme che rimase inascoltato da parte del primo cittadino. Ripercorriamo la vicenda:
La nota del dott. Nigito affronta lo spinoso tema dei collegamenti della zona più a sud della nostra Isola, e dunque anche di Scicli, con Catania. Quest’ultima città interpretata, a ragione, come “nodo centrale” verso il quale si riferisce la mobilità su ruote e su ferro di tutto il sud est. Siamo anche noi convinti che i trasportiindividuali, ormai troppo onerosi per i lavoratori e per le famiglie, dovranno essere sempre più indirizzati verso i mezzi collettivi su strada o, meglio ancora, su ferrovia.
Riguardo ai lotti autostradali che si avvicinano a Scicli, nell’articolo correttamente si riferisce di una“… convenzione, stipulata nel periodo della reggenza Commissariale Amministrativa del Comune, che autorizza il Consorzio Autostradale Siciliano (CAS) a conferire i materiali di risulta autostradali nella cava” [di Truncafila].
Si scrive anche, questa volta con riferimento a tutto il Parco extraurbano di “contrada Truncafila San Biagio”, che il “decreto dell’Assessore al Territorio ed Ambiente Regionale… [pone] massimo livello di tutela con passaggio da zona E4 a E1 nel PRG.” Purtroppo, non è stato così in quanto, come si vedrà, l’area è ancora E4, cioè al minimo livello di tutela. Infatti, il decreto richiamato nella nota stampa non può che essere quello emesso il 3 dicembre del 2019 dalla Regione Siciliana con il numero 327. Questo decreto riguarda la richiesta di variazione urbanistica dell’intera area di Truncafila – San Biagio da E4 (zona agricola a bassa tutela ambientale) a zona E1 (zona agricola a alta tutela ambientale), votata dal Consiglio Comunale n. 5/2015 (Giunta Susino) e inviata alla Regione (per l’approvazione) in seguito alla ulteriore delibera Comunale n. 60/2018. In quei giorni, fu il Comitato Salute e Ambiente di Scicli a insistere per fare inserire l’area dove insiste la cava di Truncafila nella proposta inviata alla Regione nel 2018.
La lettura attenta del decreto 327/2019, come sempre attenta e scrupolosa dovrebbe essere la lettura di un complesso documento amministrativo, mostra in tutta chiarezza che esso non accoglie le richieste del Consiglio Comunale di Scicli e lascia le cose esattamente come stanno! Infatti, al momento attuale, nella zona di Truncafila San Biagio si possono individuare tre aree:
1. l’area di cava Truncafila, interessata dalla convenzione contrattuale fra l’Amministrazione straordinaria del tempo e il Consorzio Autostrade Siciliane. Urbanisticamente non è tutelata, poiché è rimasta E4 e, pertanto, è ancora facilmente aggredibile da chi volesse trasformarla in discarica, come ricorrentemente si sente dire, necessitando il territorio ragusano di una discarica provinciale;
2. anche l’area di contrada Cuturi, sedime di ACIF Servizi e aree contermini, non passa a E1, ma rimane invariata, ovvero D5 – Zona industriale. Consentendo in tal modo alla ditta ACIF srl di sperare ancora di poter un giorno innalzare la sua ciminiera nelle campagne di contrada Cuturi per trattare i reflui petroliferi di Priolo e Gela.
3. Le aree rimanenti del paco extraurbano passano a E1. Almeno, per queste aree, la Regione si è espressa favorevolmente… peccato però che il Consiglio Comunale intendesse principalmente tutelare l’area della cava e quella oggi occupata dalla ditta ACIF srl.
Nel corso della riunione del 21 gennaio 2020 il Sindaco fu informato dal Comitato Salute e Ambiente di Scicli di come la Regione avesse respinto le richieste proprio sulle aree occupate dalla cava di Truncafila e dallo stabilimento ACIF. Ma non ritenne di presentare ricorso contro il Decreto 327 e nemmeno motivò le cause del proprio comportamento rinunciatario. Anzi, gridò vittoria per quella che, invece, si palesava come una umiliazione che la Regione Siciliana inflisse all’intero Consiglio Comunale di Scicli. Imperizia, superficialità, scarso attaccamento ai beni comuni, e una certa tendenza a rilasciare dichiarazioni che non corrispondono allo stato effettivo delle cose, sono i tratti che hanno contraddistinto l’Amministrazione uscente e che sono tutti mirabilmente riassunti nella triste vicenda della mancata tutela del Parco Extraurbano Truncafila San Biagio.
Cento Passi – Scicli