C’è anche Scicli nel nuovo romanzo (“Punto pieno”) di Simonetta Agnello Hornby.
Nuovo romanzo della scrittrice Simonetta Agnello Hornby “Punto pieno” edito da Feltrinelli nella collana Narratori. E c’è anche Scicli, con la descrizione (entusiasta) di Palazzo Beneventano, a proposito di un personaggio del romanzo che dice di essere nativa della nostra città.
Punto pieno” di Simonetta Agnello Hornby, nuovo capitolo della saga familiare già iniziata con “Caffè amaro” e “Piano nobile”, si apre a Palermo nel secondo dopoguerra e non si interrompe prima della strage di Capaci del 1992, accompagnando chi legge fra le vicissitudini della famiglia Sorci e sottolineando quanto sia rilevante non perdere di vista né sé stessi né la propria comunità, tanto nell’affrontare la vita quotidiana quanto nel rapportarsi ai più sfaccettati cambiamenti epocali.
Il titolo “Punto pieno” non è solo la storia di una cameriera “continentale” fatta fuori dal suo datore di lavoro, di un’omertà che si fa strada quasi inevitabilmente fra i meandri del capoluogo siculo e della mente dei personaggi, o di funerali e rivoluzioni a cui si assiste anno dopo anno, trascinati nel vortice di una vita sempre in bilico tra la caducità a cui è sottoposta e l’onnipotenza di cui si crede dotata. Anzi: è soprattutto una storia nascosta, le cui fila vengono letteralmente intessute da tre donne diverse per età e per valori, per mentalità e per legami, le cosiddette “Tre Sagge”, le quali nella chiesa dei Santi Scalzi non tardano a inaugurare il Circolo del Punto Pieno: un’attività che ai più sembra il passatempo innocuo di tre zie come le altre, ma che, come sempre accade se c’è di mezzo la famiglia Sorci, si rivela cruciale per capire e affrontare le tappe fondanti di quasi un cinquantennio. Il libro è stato presentato al recente Salone del Libro di Torino.
L’autrice del romanzo- come è noto- è molto legata a Scicli, anche per l’amicizia con Piero Guccione; frequenti le sue presenze in città in occasione di eventi culturali e di presentazioni di libri, su invito del “Brancati”. Conosce molto bene Palazzi, Chiese, Conventi, insomma il nostro centro storico e più volte ne ha apprezzato l’originalità e la bellezza.