Sport e tabù, serve una svolta. Ecco le proposte di Scicli al Centro
Il termine sport, a Scicli, può tranquillamente essere associato ad un tabù; a Palazzo di Città non se ne parla, non viene neanche preso in considerazione, non lo si incentiva in alcun modo e le strutture sono unicamente affidate alla libera gestione da parte degli agenti atmosferici e del tempo, che ne dispongono a proprio piacimento in barba a tutte le società sportive ed alle centinaia di tesserati.
Pochi, anzi pochissimi, sono i casi degni di un plauso, come quello del “Tennis Club” che, tra mille difficoltà, riesce a garantire il decoro dell’unica struttura tennistica disponibile in Città, o dell’Associazione Bruffalori, anch’essa degna di menzione per l’impegno e la cura della struttura ottenuta in gestione; per il resto è notte fonda! E’ inaccettabile che in un Comune con oltre 27 mila abitanti non vi sia la giusta considerazione, da parte dell’Amministrazione, verso un settore di fondamentale importanza anche in chiave sociale. Circa 10 anni fa, grazie ad un mutuo acceso col credito sportivo di 1.6 mln di €, sono state ripristinate, in tutto o in parte, varie strutture tra impianti outdoor e indoor ma, ad oggi, di queste strutture solo due sono fruibili, oltretutto perché affidate in gestione a privati. Questo rappresenta un immane spreco e tutto ciò si ripercuote, inevitabilmente, sulle società sportive costrette a chiedere ospitalità presso Comuni limitrofi per poter disputare gare o competizioni, con un conseguente aggravio di costi su bilanci già tutt’altro che floridi.
È davvero così difficile riuscire a ridare “significato” alla parola sport? È davvero così difficile recuperarne la giusta e doverosa collocazione nell’agenda amministrativa? Occorre dare maggior peso e maggiore capacità decisionale alla Consulta dello Sport, la cui composizione deve essere frutto di attente valutazioni e deve annoverare al suo interno persone in grado di comprendere le vere esigenze del settore e che abbiano un’adeguata preparazione e/o adeguata esperienza in merito. Occorre promuovere l’attività sportiva di base per bambini a partire da 5 anni di età, anche tramite delle convenzioni con le scuole, al fine di conferire allo sport ed a quei valori che lo contraddistinguono un ruolo importante nel percorso formativo della personalità del minore.
Bisogna incentivare, sia economicamente che con l’erogazione di servizi, quelle associazioni sportive che svolgono attività per bambini e ragazzini, soprattutto quelle associazioni che svolgono attività di questo tipo con giovani che hanno delle disabilità. Non appena le disposizioni anti-Covid lo permetteranno,in un’ottica di potenziamento del ruolo sociale dello sport, chi amministra la città dovrebbe promuovere l’esercizio dell’attività sportiva, anche con il supporto a chi organizza o vuole organizzare tornei o eventi sportivi, facilitando le associazioni da un punto di vista burocratico.
Infine, per arrivare preparati alla prossima stagione, che sarà probabilmente senza molte delle restrizioni attuali, bisogna completare, in alcuni casi anche iniziare, la riqualificazione e manutenere periodicamente gli impianti sportivi a Jungi e nelle borgate.
Segreteria di Scicli al Centro