L’ospedale di Santa Croce e Carle a Cuneo nella memoria del dott. Quintino Cartia diventa un libro a più mani.
60 ANNI DI ”MEMORIA” .
Una cena tra amici, la condivisione dei tanti momenti vissuti da ciascuno nel luogo che li accomuna: l’ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo. Così dal racconto delle esperienze di tre medici, Felice Borghi, Quntino Cartia e Luigi Fenoglio, dei rispettivi ricodi di momenti e incontri, talvolta di personaggi impressi per la loro eccentricità nasce il desiderio di riper – correre i 60 anni del ”nuovo ospedale di Cuneo”. Il racconto affidato alla conduzione del dottor Quintino Cartia, che del Santa Croce vide gli albori, si arricchisce via via, di nomi, di immagini, di episodi e – dopo ben tre anni – si compone nelle pagine di un libro uscito in questi giorni. La partecipazione corale di tutti i componenti il collegio dei Primari ha permesso di completare il mosaico strutturale e funzionale dell’Ospedale Santa Croce e Carle. “La perseveranza di Cartia – affermano Borghi e Fenoglio – ha determinato l’arrichimento delle molte testimonianze; oltre duemila tasselli che contribuiscono a fotografare l’assetto all’esordio del 1960 del’ospedale, fino a comporre il mosaico che lo ritrae ai giorni nostri”. Il volume di compone di tre parti: La prima tratta del trasferimento dal vetusto al nuovo complesso Ospedaliero e quindi della riorganizzazione delle divisioni mediche e chirurgiche e dei servizi preesistenti con allegate le relazioni da parte, prevalentemente, dei c.d. vecchi “attori” ma anche della progressione fino ai giorni nostri. La seconda e dedicata alla “Crescita” ossia alla istituzione delle nuove divisioni e servizi, sud ̀ – dividendo il lungo periodo in decenni, per ognuno dei quali vengono presentate le nuove strutture seguite dalle relazioni dei corrispettivi attori. La terza parte, a sua volta, è stata suddivisa in quattro sezioni: I Dipartimenti – La Memoria – Capitolo a Tema liberoCorollario; utili nell’insieme a completare l’opera.
Il dottor Quintino Cartia è di origine sciclitana, anche se è nato a Tripoli, ma da famiglia appunto sciclitana; e alla città della sua giovinezza, degli studi, degli affetti familiari, è profondamente legato. Passa qui gran parte dell’anno nella casa del Pisciotto. E’ stato senatore della Repubblica, per l’allora PRI, dal 1983 al 1987. Nel libro, in alcune foto abbiamo riconosciuto i dottori Emmolo e Santospagnuolo, sciclitani, anch’essi medici ospedalieri che ancora oggi prestano servizio a Cuneo.
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