Dare chiarimenti ai cittadini sul calcolo delle bollette 2015-2016. Presentata interrogazione.
Pagare sì, ma pagare il giusto. Mai affermazione è più adeguata in queste frenetiche settimane che hanno visto gli sciclitani ricevere bollette su bollette, dalla Tari alla Tasi, passando per la Tarsu e il Servizio Idrico integrato. Ecco, a seguito delle numerose segnalazioni da parte dei cittadini, abbiamo deciso di intervenire proprio sulle bollette del servizio idrico integrato, precisamente sulle 4.526 diffide e messa in mora per omesso pagamento dei canoni idrici 2015 e 2016. Un intervento dettato dalle numerose perplessità che, con spirito costruttivo, abbiamo sentito di mettere nero su bianco con un’interrogazione che auspichiamo possa portare ai dovuti chiarimenti che gli sciclitani attendono.
Le 4.526 diffide recapitate in questi giorni fanno riferimento ai canoni idrici del 2015-2016 per un ammontare complessivo di 1.816.162 euro, di cui 213.663 Euro interessi di mora e 23.082 Euro spese di notifica. Come ben sanno gli Amministratori nostrani, ogni Comune deve applicare una tariffa il cui introito deve essere pari ai costi di gestione del servizio acquedotto, cioè i Comuni non hanno diritto di riscuotere un’entrata maggiore rispetto al costo effettivamente sostenuto. Premesso ciò, segnaliamo che il Comune di Scicli, come indicato anche da “Cambiare Scicli”, ha sostenuto un costo di gestione per il servizio idrico integrato di 1.351.603 euro per l’anno 2015 e di 1.608.475 euro per l’anno 2016 e, allo stesso tempo, ha emesso fatture di 2.732.136 euro per l’anno 2015 e di 3.019.649 euro per l’anno 2016. Raffrontando i dati, sembrerebbe che vi sia una riscossione che è superiore ai costi sostenuti, pari2.791.707 euro. È chiaro che sorgano delle perplessità a molti concittadini, considerata anche l’elevata dispersione idrica nel nostro territorio. Da qui la nostra interrogazione per avere dei chiarimenti in merito. Pagare le bollette è un atto dovuto, sia legalmente che moralmente, ma ricordiamo che bisogna sempre pagare il giusto. Ai cittadini deve essere chiesto di pagare il giusto, non un Euro in più. Proprio per via del modo di porsi con i cittadini,noi non condividiamo neanche lontanamente la politica sui tributiche questa Amministrazione a trazione Start continua a porre in essere. Ricordiamo anche il caos sulle tariffe TARI.Approvate dall’Ufficio Tributi in data 28/12/2020 e poi inviate a gennaio 2021 con relative bollette ai cittadini per il pagamento TARI 2020 con scadenza retroattiva al 30 novembre 2020 e 31 dicembre 2020.
Il nostro ruolo di Consiglieri ci impone quel buonsenso proprio del buon padre di famiglia che un amministratore, e non è il caso della Giunta di Scicli, dovrebbe avere. Un buonsenso che un servitore della Cosa Pubblica, ad ogni livello, può e deve avere per affrontare al meglio i problemi veri, i problemi concreti di tutti i giorni dei cittadini. Ecco, a partire dal Settore Tributi del nostro Comune, si dovrebbe intervenire anche e soprattutto per migliorare l’organizzazione della burocrazia che deve esseresempre al servizio del cittadino. Tra l’altro, una maggiore efficienza dell’Ufficio Tributi sarebbe auspicabile anche a fronte delle continue sollecitazioni della Corte dei Conti su una cronica carenza nella riscossione. Proprio per la nostra visione del Fisco, che riteniamo debba essere amico e non ostile al cittadino, siamo convinti che l’interrogazione possa rappresentare l’occasione per chiarire i dubbi di molti cittadini sul calcolo delle bollette. Pagare sì, ma pagare il giusto. Governare sì, ma venendo incontro ai cittadini. Questa è la stella polare che può e deve guidare gli amministratori, ad ogni livello e colore politico.
I consiglieri comunali Mario Marino e Vincenzo Giannone