Quale pianificazione territoriale per la città?
Sulla viarante al PRG a Donnalucata, pubblichiamo il testo di un documento del Mov. 5 Stelle di Scicli:
“Una bomba lanciata sull’albo pretorio del Comune di Scicli che forse si pensava potesse passare inosservata ma che, invece, ha già suscitato clamore.
La lottizzazione di cui hanno già scritto Marco Causarano sul GdS e Legambiente Kiafura è un intervento fortemente invasivo su una porzione di territorio già abbondantemente antropizzata.
Checché ne dica l’amministrazione comunale quando parla di “zone bianche” addossando a chi l’ha preceduta la responsabilità di una inazione a tutela del territorio è in parte vera ma questo non giustifica in pieno quanto sta accadendo.
Vogliamo ricordare che la stessa procedura è stata seguita già da altre istanze approdate in aula ed esitate favorevolmente dalla maggioranza consiliare.
Ci spiace constatare, come sempre, che l’amministrazione Giannone sembri “cadere dal pero” quando, sia in aula che nella competente commissione, l’argomento è stato più volte affrontato e più volte è stato richiesto di visionare e valutare nella loro totalità la questione dei vincoli quinquennali ormai decaduti.
Vogliamo altresì specificare che non tutti i vincoli quinquennali decadono perché fra questi vi sono vincoli conformativi legati alla tutela di un territorio fragile e fortemente minacciato da dissesti idrogeologici e geomorfologici a cui non si può porre deroga alcuna. L’amministrazione Giannone questo lo sa?
In aula sono già transitate diverse varianti di cui alcune discutibili.
Ma la cosa che sconvolge è la leggerezza con cui queste procedure vengono spesso istruite. La lottizzazione di Donnalucata di cui si parla in questi giorni, ha preso il via nel gennaio 2019, in piena amministrazione Giannone così come le altre che sono già state approvate. Visto il forte impatto ambientale di questa lottizzazione, sarà necessario che la stessa venga sottoposta alla procedura VAS (valutazione ambientale strategica).
Il CTS (comitato tecnico specialistico regionale) ha analizzato quanto fatto e le risposte giunte dagli Enti preposti alle valutazioni rilevano la fragilità della porzione di territorio su cui dovrebbe sorgere questo insediamento.
Il CTS ha contestualmente rilevato la superficialità del Rapporto ambientale e della Relazione tecnica prodotte che trascurano molti particolari fra cui la presenza della fonte idropotabile denominata “Dammusi” al servizio dell’erogazione idrica della fascia costiera sciclitana. Le falde acquifere del pozzo non possono essere ulteriormente minacciate da altri insediamenti a ridosso dello stesso così come previsto dalla vigente normativa regionale.
Chiediamo all’amministrazione Giannone di non voltare la faccia ma di affrontare con serietà e coerenza, anziché minimizzare o addossare ad altri le colpe, la questione varianti. Si porti all’attenzione del civico consesso l’intero blocco di varianti e si decida tutti insieme quale sviluppo e quale pianificazione si vuole per il territorio in rispetto a chi lo vive ora e a chi verrà dopo.
Ci vuole coraggio, il coraggio delle azioni che, ad oggi, la politica di chi amministra non ha mostrato ma si è uniformata a quella che l’ha preceduta. Quattro anni di scandaloso ritardo nell’approvazione di un nuovo PRG non sono ulteriormente giustificabili e tanto meno tollerabili.
Se è vero che l’amministrazione Giannone è quella del “cemento zero” e di “zero consumo di suolo” lo dimostri ora perché “se non ora quando?”.
Noi saremo sempre al fianco di chi tutela il territorio e di chi quotidianamente lo vive.
M5S Scicli