Abbattere subito l’ecomostro e restituire Punta Bruca alla collettività. Per il PD è la vera scelta anche in chiave “turistica”.
Riceviamo e pubblichiamo:
Da tanti, troppi anni, il colpo d’occhio a ponente dalla spiaggia di Cava D’Aliga è deturpato dalla vista del rudere dell’ex ristorante “La Scogliera”. Da tanti, troppi anni ormai, l’accesso alla spiaggetta, la piccola caletta sabbiosa tra cava d’Aliga e Bruca, è interdetto al pubblico a causa del pericolo costituito dall’instabilità dello sperone roccioso e dalle scalette fatiscenti. Tutti ne parlano ma nessuno si muove, potrebbe essere il sottotitolo della storia di un “crollo” che dura oramai da decenni: il crollo di una discutibile architettura in cima allo scoglio e il decadimento di una borgata estiva che un tempo, non aveva nulla da invidiare alle borgate limitrofe. E se nessun movimento civico d’opinione ha fatto sentire con forza la propria voce sul destino di scoglio e Scogliera, mentre avanzano discutibili progetti di ripristino della sala trattenimenti in nome di un rilancio turistico di Cava d’Aliga, si fanno avanti, di pari passo, i malumori di chi, come il PD, pensa che non ci siano alternative se non quella di abbattere l’ecomostro e restituire Punta Bruca alla cittadinanza e al territorio. Lo si faccia prima che interessi economici di carattere privato possano non solo mettere a rischio l’assetto idrogeologico di tutto il costone roccioso che ospita il rudere, ma anche pregiudicare un futuro accesso alla Spiaggetta che potrebbe diventare (a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca) di “pertinenza” del progetto di ristrutturazione, riqualificazione e, aggiungiamo, AMPLIAMENTO, dell’immobile. Se bisogna tirare in ballo gli interessi, che siano gli interessi COLLETTIVI a prevalere e quelli del territorio: è proprio guardando a questi ultimi che riteniamo che l’unico vero investimento “turistico”, di lunga durata e che porterebbe un reale beneficio alla comunità, sia quello di restituire la suggestiva scogliera di Bruca alla collettività mettendo in sicurezza Punta Bruca con finanziamenti pubblici, dopo un attento studio di fattibilità. La decementificazione, la tutela e lo sviluppo sostenibile sono gli unici gli imperativi che dovrebbero guidare ogni progetto di valorizzazione e rilancio di un territorio e delle sue bellezze paesaggistiche.
Il Partito Democratico di Scicli