E’ nato il comitato dei commercianti e artigiani di Scicli per l’emergenza economica.
E’ nato il comitato dei commercianti e artigiani di Scicli per l’emergenza economica.
L’iniziativa, promossa da Vincenzo Iurato, Franco Carrubba e Bartolomeo Alecci ha lo scopo di interloquire con l’amministrazione comunale al fine di rappresentare le istanze che accomunano oltre 500 imprese sciclitane e più di 2.500 dipendenti che in esse lavorano, per fronteggiare la grave emergenza economica derivante da quella sanitaria del coronavirus.
La situazione -spiegano i promotori- è al collasso perché si rischia il fallimento di molte imprese che, a causa della chiusura forzata, stanno accumulando debiti su debiti e, anche in caso di riapertura, vedranno molte limitazioni e restrizioni che ridurranno sensibilmente il fatturato. La conseguenza di tutto ciò sarà il licenziamento di centinaia di dipendenti, in massima parte sciclitani, e un impoverimento generale del tessuto socio-economico della città. Chiediamo all’amministrazione un aiuto concreto, nei limiti di quelle che sono le competenze comunali, mediante una riduzione a zero per il 2020 di tasse, utenze e tributi locali (Tarsu/tari, suolo pubblico, acqua etc) e un contributo, quantomeno nella misura del 40%, al pagamento dei canoni di affitto. L’adesione al comitato è ASSOLUTAMENTE GRATUITA e si può aderire mandando una mail a:viurato@hotmail.com o quorematto@hotmail.it o un messaggio whatsapp a: 333.8532879 o 340.1205011.
Di seguito la lettera inviata all’amministrazione comunale.
Al sindaco e all’assessore allo sviluppo economico del comune di Scicli.
Il comitato dei commercianti e artigiani di Scicli
Premesso
Che la nota emergenza sanitaria da covid 19 ha comportato ex lege la chiusura forzata totale o parziale (ma con fortissime limitazioni) di numerosi esercizi commerciali (tra cui, a mero titolo esemplificativo, bar, ristorazione, abbigliamento, etc) e attività artigianali (parrucchieri, pasticcieri, imprese edili etc);
Che tale situazione sta determinando oltre un lucro cessante per i mancati introiti, anche un danno emergente caratterizzato dai costi fissi (affitto, tassazione locale, utenze etc) che gravano in ogni caso sulle aziende;
Che le misure adottate (o meglio solo previste) a livello nazionale prevedono, in buona sostanza, solo la possibilità di accedere in maniera “facilitata” a dei finanziamenti, determinando in ultima analisi un ulteriore indebitamento per le imprese che, al momento, non hanno neanche conoscenza né dei tempi e modi di eventuale riapertura, né delle probabili restrizioni che certamente diminuiranno i flussi di cassa, rendendo oltremodo difficoltosa e gravosa la restituzione degli eventuali finanziamenti concessi;
Che, inoltre, la chiusura a oltranza sta determinando l’impossibilita di onorare alle scadenze previste i titoli di pagamento relativi alle pregresse forniture invernali aggiungendo così debiti a debiti, con tutto ciò che ne consegue sul piano di accesso al credito, in un circolo vizioso che coinvolgerà a cascata anche le imprese fornitrici;
Che tale situazione porterà, a breve, al collasso economico di molte aziende operanti nel territorio comunale, che, così continuando, saranno destinate a chiudere definitivamente con il conseguente licenziamento di centinaia di dipendenti, in massima parte sciclitani, che in queste imprese lavorano;
Considerato
Che al fine di scongiurare una tale evenienza, che avrebbe effetti catastrofici sul tessuto socio-economico della città di Scicli, è opportuno intervenire, a livello comunale, con un intervento finalizzato ad alleggerire i costi fissi sostenuti dalle imprese mediante una forma di contribuzione, quantomeno nella misura del 40%, al costo dei canoni di locazione (così salvaguardando anche i piccoli proprietari che, di riflesso, stanno subendo gli effetti di tale chiusura d’imperio) e mediante una riduzione “nummo uno” di tassazione e utenze comunali (tarsu/tari, cosap, canone idrico) per l anno 2020 per le suddette imprese;
Tutto ciò premesso e considerato, chiede ai soggetti in indirizzo
un incontro urgente e un tavolo di concertazione al fine di analizzare e concretizzare nel minore tempo possibile l’adozione di misure nel senso sopra delineato.