Borrometi, la TV, la mafia (sic), Scicli e… l’aggiornamento mancato sui fatti.
Che motivo può mai avere Paolo Borrometi a fissare e recitare un ruolo che dura ormai da oltre cinque anni?E’ un’antimafia di comparsa che lascia perplessi sulla serietà e il lavoro di comunicazione. Prendete ad esempio l’ultima sua comparsa su Rai Uno nel programma di Caterina Balivo “Vieni da me”, che va in onda dopo mezzogiorno. Il Nostro conterraneo esordisce – ma questo lo fa ormai da anni- con il riferimento al Consiglio comunale di Scicli che nel 2015 fu “sciolto per mafia- dice testualmente durante l’intervista televisiva -perchè un netturbino nei fatti era riuscito a influenzare per intero la vita di un Comune”. Borrometi – come dire- si prende i meriti di questo scioglimento; ma in un intercalare, ammette che poi gli amministratori verranno assolti dalla Magistratura. Errore: il solo Sindaco fu assolto con formula piena, perchè degli assessori e dei consiglieri comunali nessuno fu mai indagato; quindi non c’era da assolvere nessun amministratore. E come se la cosa non avesse importanza, Borrometi tace sul fatto che proprio nei confronti di quella persona (il netturbino) la sentenza d’Appello (Tribunale di Catania) fece cadere l’accusa di mafiosità e anche l’associazione a delinquere, e diede una condanna per estorsione e altri reati. “La mafia a Scicli non c’è”, hanno sentenziato le Corti d’Appello di Ragusa e Catania, ma Borrometi fa ancora notizia con un fatto avvenuto e superato già da anni, grazie a due sentenze della stessa Magistratura.
Perchè questo corsivo?
Perchè i fatti che Borrometi racconta ancora oggi su Scicli, non apportano niente di nuovo rispetto a quello che Lui sosteneva anni fà, anzi dimostrano – per molti versi- la costruzione di un teorema che poi è caduto nelle aule di due tribunali. Ci saremmo aspettati un intervento istituzionale da parte di chi rappresenta la città di Scicli oggi, a difesa di una comunità che non ha nulla da spartire con fatti e ipotesi accusatorie rivelatesi inesistenti. Ma ciò non è avvenuto; da Palazzo di Città il silenzio assoluto. Per quanto tempo ancora dobbiamo sentire da Borrometi notizie su Scicli, notizie “abbattute” dalla Magistratura, e fare finta di niente? Come se le parole non avessero il loro peso.
Franco Causarano