Bilancio Consuntivo 2018? Il Commissario ad acta pone una data limite per l’approvazione. Il Consiglio rischia di andare a casa.
Il commissario ad acta Filippa D’Amato, inviata dalla Regione per i ritardi nell’approvazione del bilancio consuntivo 2018 ha diffidato formalmente il Consiglio comunale.I consiglieri avranno tempo sino al 5 febbraio prossimo, per esitare la delibera sul Rendiconto finanziario 2018. In caso di decorso infruttuoso del termine o della mancata approvazione del documento contabile, il commissario D’Amato procederà con “l’immediata azione sostitutiva”.
A fare queste riflessioni è il consigliere comunale di maggioranza Guglielmo Scimonello (nella foto).
<E’ inutile dire – scrive Scimonello in un comunicato stampa – che l’ultimatum imposto dal commissario ad acta regionale ha generato grande preoccupazione tra i consiglieri comunali, che sul consuntivo 2018 hanno iniziato a lavorare da pochissimo. Sull’atto esitato dall’esecutivo di Palazzo Palle, i revisori Lembo, Termine e Giallongo, hanno espresso parere favorevole per l’approvazione del ‘Rendiconto 2018’. L’importante strumento finanziario, inoltre, attende di incassare il parere della Commissione Bilancio, convocata per martedì 7 gennaio. A fare le spese dei ritardi sin qui accumulati sono però solo i consiglieri comunali, sulla cui testa pende adesso, come una spada di Damocle, la diffida del commissario. Entro il 5 febbraio il Consiglio dovrà approvare un consuntivo che – secondo quanto messo nero su bianco da Lembo e colleghi – “le criticità” vanno: dall’insufficiente riscossione delle entrate (residui attivi); ai crediti e debiti delle società partecipate; alla mancata definizione esatta dei debiti fuori bilancio prodotti nell’anno 2018; all’aggiornamento completo dell’inventario dei beni mobili e immobili dell’Ente; dai cronici ritardi con cui viene approvato il rendiconto alle misure interdittive previste dalla Corte dei conti. Il Rendiconto per l’esercizio 2017 – ribadisce Scimonello – ha fatto registrare l’astensione tra i gruppi di opposizione che chiedevano lumi, e ragioni, sui numeri della maggioranza, ipotizzando anche la bocciatura dello strumento finanziario per mandare tutto il consiglio a casa.”