Anche a Scicli il terzo sciopero mondiale per il clima.
Venerdi 27 ottobre si terrà il terzo sciopero mondiale per Clima, a distanza di una settimana dal vertice mondiale per il clima dell’Onu tenutosi a New York con la partecipazione della giovane attivista svedese Greta Thunberg. Il vertice ha avuto l’obiettivo di fare il punto sugli sforzi effettuati per contrastare la crisi climatica, ma non vi è dubbio che le soluzioni appaiono inadeguate di fronte alla portata dei cambiamenti climatici in atto. Per queste considerazioni, Il terzo sciopero globale per il clima vedrà migliaia e migliaia di giovani scendere nelle piazze per chiedere azioni e politiche realmente adeguate a contrastare gli impatti sul clima e un’inversione di rotta idonea a garantire un futuro ai più giovani.
Anche a Scicli gli studenti delle scuole medie “Elio Vittorini”, “Don Milani” e “Dantoni” coordinati dai volontari del Circolo Legambiente Kiafura e dai docenti realizzeranno una installazione che rappresenterà due percorsi divergenti, creati con orme di carta che si dirigono verso un mondo pulito da una parte e, dall’altra, verso un mondo annerito dal petrolio, dai rifiuti, dallo smog.
L’installazione verrà realizzata giovedì pomeriggio e resterà visibile fino a sabato mattina nella via principale della città, via Mormino Penna, cuore del tardo barocco Unesco della città. Si ha notizia che sempre qui, avrà luogo l’iniziativa, organizzata in maniera autonoma, degli studenti degli istituti superiori. E’ cosi che i giovani di Scicli, insieme a migliaia di giovani di tutto il Mondo, aderendo a quello che ormai non è più un appello, ma un vero e proprio grido di allarme lanciato per la prima volta da Greta, chiederanno a gran voce azioni e provvedimenti per contrastare gli impatti del cambiamento climatico.
Lo scioglimento dei ghiacciai, l’ultimo anche nel massiccio del Monte Bianco, la desertificazione che avanza in molte aree del Mondo e che già coinvolge gran parte della superficie anche della nostra Sicilia, l’incremento della siccità, lo stravolgimento di interi ecosistemi fondamentali alla nostra preservazione fanno paura e possono ancora essere contrastati se vi sarà un impegno forte e da subito. Se i giovani, temono per il loro futuro e scendono in piazza, sta ai meno giovani, chiedere e fare tutto il possibile e anche di più.