Si presenta a Ragusa il libro di Miccichè “Scicli. Storia cultura e religione”

Si approssima la data della presentazione a Ragusa del volume “Scicli. Storia, cultura e religione (secc. V-XVI)”, collana Studi storici di Carocci Editore (2018).

Dopo i momenti introduttivi di Scicli (la “prima” al Convento della Croce, a cura del PoloRegionale di Ragusa per i siti culturali il 22 ottobre 2018) e Siracusa (Palazzo Bellomo il 16gennaio 2019 a cura di Polo Regionale di Siracusa per i siti culturali diretto da LorenzoGuzzardi), il volume sulla storia e cultura medievali di Scicli sarà presentato a Ragusa (Centro Studi Feliciano Rossitto) venerdì 22 marzo 2019 (ore 18),a cura del PoloRegionale di Ragusa per i siti culturali, in collaborazione con CSFR, Archoeclub d’Italia eCentro Servizi Culturali Ragusa.

Dopo i saluti, l’introduzione di Giorgio Chessari (presidente CSFR) e di Enzo Piazzese (pres. Archeoclub Ragusa, consigliere nazionaleArcheoclub d’Italia), la presentazione è affidata al prof.Giovanni Distefano (direttore del Polo Regionale di Ragusa per i siti culturali, docenteUniversità della Calabria, Tor Vergata).Modera l’incontro Giuseppe Nativo (pubblicista e scrittore).Saranno presenti gli autori, Salvo Micciché e Stefania Fornaro. Sono invitati ancheStefania Santangelo (CNR IBAM Catania), Ignazio La China (storico), autori di saggi inseriti nelvolume e Giuseppe Pitrolo, autore della Prefazione.L’evento è organizzato in collaborazione con Carocci Editore e Ondaiblea, rivista del Sudest.

Sinossi del libro:

«Che cosa si conosce realmente di Scicli nel Medioevo? Che cosatramandano le fonti, i reperti dell’abitato e del circondario (e poi della città)di Scicli e le varie forme del suo toponimo (Xicli, Sicli, Sycla, Shiklah…)?

Per rispondere a queste domande, il volume analizza la storia, la cultura ela religione di Scicli dal Medioevo al Cinquecento commentando le fonti e ireperti relativi alla storia della città. L’importanza di Scicli nell’ambito dellaContea di Modica, il più vasto Stato feudale della Sicilia, si impose conforza anche grazie alla sua felice posizione geografica, non lontana dalmare. Toponomastica, onomastica, culti e storie di uomini e luoghi,cristiani ed ebrei, dal V al XVI secolo: la storia che conduce alla nascitadella città iblea che sarà poi barocca e moderna e che Vittorini definì “lapiù bella del mondo”.

 

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