A Scicli il Reddito di Dignità
A Scicli sabato 27 aprile scorso presso la Casa delle Culture si è tenuto il quarto e ultimo appuntamento siciliano voluto dalla Rete dei Numeri Pari sul Reddito di Dignità. Al tavolo degli ospiti il coordinatore nazionale della rete Giuseppe Di Marzo e Olga Nassis, già nota nella cittadina iblea per altre preziose testimonianze sui temi del civismo. Il dibattito è stato condotto da Resi Iurato, consigliera comunale che insieme a Bruno Mirabella, anch’egli presente in sala e ambedue del gruppo Scicli Bene Comune, ha presentato l’ordine del giorno sul sostegno al reddito delle fasce deboli approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale della stessa mattina. In sala, la consigliera Marianna Buscema e la vicesindaco Caterina Riccotti, il cui intervento ha chiuso i lavori. “Per il quarto e conclusivo incontro sulla proposta di reddito di dignità, dopo Agrigento, Messina e Palermo abbiamo scelto Scicli, unica città non capoluogo. Una scelta quasi obbligatoria per via del riconosciuto fervore culturale e per l’impegno civico della società civile su svariati fronti e, fra questi, certamente su quello della solidarietà verso i più deboli”. Così Olga Nassis ha tenuto a spiegare il coinvolgimento della cittadina iblea.
Per motivi anche elettorali, nel nostro Paese l’argomento ha attirato l’attenzione dei partiti e sono state formulate numerose proposte, tutte con nomi assai simili e in grado di generare confusione nei cittadini. Il convegno ha permesso di comprendere le specificità di una proposta che è al Parlamento italiano e che trova i suoi fondamenti nelle raccomandazioni del Parlamento europeo sulla base della Carta di Nizza. Si tratta del Reddito di Dignità proposto dal gruppo Abele e Libera di Don Ciotti e della Rete della Conoscenza, secondo la quale occorre riconoscere a ogni cittadino un “reddito di dignità“ , non condizionato alla ricerca di lavoro e pari al 60% del reddito mediano pro capite, una percentuale che attualmente corrisponderebbe a circa 800 euro al mese. Ma non si tratta solo di questo. Occorre che alle famiglie e ai soggetti più fragili si possa garantire l’accesso ad alloggio, all’assistenza sanitaria e all’istruzione, più in generale, si tratta di erogare un sostegno ai bambini, ai disoccupati, alle famiglie monoparentali e ai senzatetto. Il Parlamento Ue ha spronato i Paesi membri a garantire un finanziamento pubblico adeguato a favore di coloro che ne hanno bisogno. “Non c’è nulla di impossibile, perché le risorse si reperiscono prelevandole da altri settori, a cominciare dalle misure governative del reddito minimo che attualmente disperdono a pioggia una quantità enorme di risorse. E, d’altro canto, queste somme verrebbero spese, rilanciando i consumi”. Queste le conclusioni del convegno di Scicli, al quale ha fatto seguito l’annuncio della creazione di un nodo della Rete con fulcro nella cittadina iblea.