La Sen. Padua commenta l’esito negativo del PD e della sua candidatura
“Prendo atto del risultato elettorale negativo sia per il Pd sia per la mia candidatura all’uninominale nel territorio provinciale di Ragusa. Questa presa d’atto è un riconoscimento del diritto dei cittadini a scegliere autonomamente le proprie rappresentanze politiche, nel rispetto della Costituzione e delle leggi”. Lo dice la senatrice uscente del Pd Venera Padua a commento dei risultati elettorali. “Evidentemente – aggiunge – il costante e continuo lavoro parlamentare svolto per il riconoscimento dei diritti e della tutela dei bisogni di quanti sono stati oggetto di attenzione e di interventi legislativi nei settori importanti della tutela della salute, del diritto al rimborso delle somme dovute dallo Stato e relative al sisma ’90, della difesa di imprese agricole e dei lavoratori agricoli rispetto a tassazioni errate, di ogni aspetto della vita personale e sociale non hanno trovato la comprensione e – quindi – il riscontro di quanti di tali diritti sono oggi titolari e beneficiari. Ma il compito di senatrice della Repubblica non ha finalità di riconoscimento pubblico; chi assume il compito di rappresentare in Parlamento i diritti, i bisogni e gli obblighi della singola persona e della collettività nel suo insieme – ai vari livelli – ha il solo dovere di produrre leggi che rispondano concretamente a tali bisogni e diritti dei cittadini della Repubblica Italiana, senza pretendere risposte di alcun genere. Ritengo di avere adempiuto agli obblighi propri derivanti dalla avvenuta elezione senatoriale della scorsa legislatura e di ciò rimango consapevole sia da donna, da moglie, madre di famiglia, medico pediatra e da persona che ha scelto di donare la propria vita – per un tratto importante – per il reale bene della comunità e della collettività che la compone. Spetta adesso ai candidati eletti in entrambi i rami del Parlamento nazionale la responsabilità della conduzione e gestione della “cosa pubblica”. In questo senso il mio pieno sostegno morale a quanti sono investiti oggi di questo compito, augurandomi che il “bene pubblico” continui ad essere il fondamento e la finalità di chi oggi è stato indicato dagli elettori. Un grazie speciale a quanti, pur nelle difficoltà personali e di temp hanno con generosità dato il loro impegno a sostegno della mia elezione e del Pd che è stato il mio unico riferimento politico, e del quale continuo ad essere una dirigente nazionale e locale e per il quale continuerò a lavorare nel territorio per ricostruire il senso di comunità che, forse, abbiamo smarrito per strada. Adesso c’è da rimboccarsi le maniche e ricostruire un’area politica, ampia e inclusiva, in cui il riformismo, il progresso e la solidarietà siano di casa. Lo dobbiamo ai nostri giovani, lo dobbiamo ai nostri padri, lo dobbiamo al futuro del nostro Paese. C’è bisogno del contributo di donne e uomini di buona volontà, ad ogni livello, che avvertono la necessità di fermarsi prima di cadere del tutto nel baratro populista verso il quale stiamo correndo. E io non mi sottraggo a questo dovere morale”.